CATANIA – I mondiali di scherma di Catania partono subito nel segno dell’Italia, con i trionfi di Valentina Vezzali nel fioretto e di Aldo Montano nella sciabola. In finale la campionessa olimpica ha battuto Elisa Di Francisca con un nettissimo14-6. Per la Vezzali è il sesto oro individuale ai Mondiali. La sfida non ha avuto storia: Valentina è partita subito forte sul 5-0 per allungare poi fino al 9-1; la sua avversaria, iridata lo scorso anno a Parigi e concittadina di Jesi, non è mai stata in gara. Le due azzurre si erano qualificate battendo rispettivamente l’americana Lee Kiefer per 15-10, mentre Di Francisca aveva superato la coreana Nam per 14-8. In precedenza le due azzurre avevano superato i quarti piegando la Lamanova e la francese Maitrejean, che si era fatta rimontare ben quattro stoccate dalla Vezzali negli ultimi 29 secondi. La Vezzali aveva conquistato il titolo mondiale a Seul 1999, Nimes 2001, L’Avana 2003, Lipsia 2005 e San Pietroburgo 2007. Per la Di Francisca c’è la soddisfazione di aver vinto, con il solo ingresso in finale, la Coppa del Mondo di specialità.
VEZZALI: “SONO FELICE” – “Sono felice, perché mi sento un po’ la capitana di questa squadra”. Così Valentina Vezzali commenta a caldo il suo sesto mondiale di fioretto. Si sente “una mamma che diventa bambina sulla pedana” ma che “al momento giusto sa piazzare la stoccata vincente”. “Questo Mondiale – aggiunge ai microfoni di RaiSsport 2 – sono importanti perchè le Olimpiadi sono vicine. E non è finita, perché adesso c’è l’impegno a squadre”. “L’Italia trionfa in questi Mondiali – sottolinea Valentina Vezzali – ed è bellissimo perché lasciamo poco agli avversari”. Poi la campionessa azzurra ha aggiunto: “In questi anni tante persone hanno cercato di influire negativamente e la mia vittoria sta a significare che non bisogna mai smettere di crederci. Siamo bellissimi, mi voglio bene e sono in pace con me stessa”. La Vezzali racconta di aver sentito un po’ di pressione durante la preparazione a Modica ma di averla superata giusto in tempo per infiammare il pubblico etneo: “La finale non è stata affatto semplice, ero concentrata, stavo bene fisicamente e volevo vincere. Mi sentivo in trance”. Non va in cerca di attenuanti Elisa Di Francisca: “L’ho presa bene perché comunque ho tirato bene. Valentina ha tirato meglio, ma molto meglio, in finale e ho perso da un mostro della pedana. Ma ho vinto la Coppa del mondo, quindi comunque sono felice”.
SCIABOLA, TRIONFA MONTANO – Aldo Montano ha vinto la medaglia d’oro nel torneo di sciabola individuale . Il livornese, al suo primo titolo iridato (ma oro olimpico ad Atene 2004), ha superato in finale per 15-13 il tedesco Nicolas Limbach. L’avversario dell’azzurro aveva preso subito il largo con un break di 3-0 ma non è riuscito ad arginare il prepotente ritorno di Montano, che ha piazzato uno strepitoso parziale di 8-1 volando sull’8-4. Il toscano, padrone della situazione sul 14-10, non è riuscito a sfruttare i primi 3 ‘match point’: sul 14-13, finalmente, ha piazzato la stoccata che vale il primo titolo iridato della carriera. Limbach deve accontentarsi della medaglia d’argento. Gigi Tarantino, sconfitto dal tedesco in semifinale, si aggiudica la medaglia di bronzo con il coreano Gu Bon-Gil, battuto da Montano.
MONTANO: “ALTRO CHE FINITO” – “Sono contentissimo, non ci credo nemmeno. C’era un punto interrogativo, ho fatto una grandissima gara”. Aldo Montano è quasi incredulo nel commentare il suo primo titolo iridato, anche per via di quel problema al tendine della caviglia sinistra che dovrebbe risolvere, dopo Catania, con un intervento chirurgico. “Non mi sento il più forte ma uno dei più forti – spiega lo sciabolatore livornese – che un giorno può vincere ed un altro perdere. Sono stracontento, sono riuscito a vincere un’Olimpiade, un Mondiale ed un Europeo. Ero finito? Lo dicevate voi giornalisti – sorride – Il fatto è che la vita di un atleta ha alti e bassi”. Il suo compagno-amico Luigi Tarantino era uscito in semifinale proprio per mano di Limbach: “Mi sarebbe piaciuto affrontarlo per l’oro ma una finale italiana è sempre difficile da interpretare, alle volte non è questione di forza ma la spunta chi è più rilassato. Le donne del fioretto ci sono abituate, noi no”. Da gennaio ha affrontato il ‘problema di testa’ che lo affliggeva in qualche occasione, ora punta deciso a Londra 2012 dedicando l’oro “a tutti quelli che mi hanno supportato e sopportato”.
ERRIGO SUBITO FUORI – Molto poche le note deludenti della giornata, tra queste quella di Arianna Errigo. La 23enne fiorettista, medaglia d’argento a Parigi 2010, viene fermata nel tabellone dei 64 dalla francese Ujlaky per 15-13, al termine di una sfida combattuta fino all’ultimo assalto. Grande sorpresa nel team azzurro, anche perché la giovane monzese è considerata uno dei maggiori talenti della compagine allenata dal ct Stefano Cerioni. Ai mondiali dello scorso anno, la Errigo era stata capace di battere persino la Vezzali in semifinale, per poi arrendersi solo di fronte alla Di Francisca.