La casa del Cavallino svela il suo approccio al mondo dell’auto e le strategie di gestione legate alla fabbrica, alla F1 e al suo patrimonio più grande, gli uomini. E’ la “Formula Ferrari”, scopritela con noi
dal nostro inviato VINCENZO BORGOMEO
MARANELLO – “Passione. Impegno. Innovazione. Determinazione. Ricerca. Motivazione. Eccellenza. Investimenti. Tecnologia. Talento. Formazione. Esclusività. Selezione. Stile. Merito. Spirito di squadra”. E’ questo l’infinito elenco degli elementi che secondo la Ferrari compongono il suo “DNA”. Una lista della spesa da brivido che toglierebbe il sonno a qualsiasi persona in una casa automobilistica ma che invece alla Ferrari è una specie di orgoglio: “Il segreto sta nelle persone – ha spiegato il presidente Montezemolo svelando il metodo di lavoro di Maranello – perché dietro le nostre eccezionali vetture ci sono donne e uomini altrettanto eccezionali e nella sapienza con cui tutti questi ingredienti vengono combinati insieme, in ogni settore di attività dell’azienda: dalla progettazione alla produzione delle automobili stradali e da corsa, dalla rete commerciale allo sviluppo del brand, dalla formazione ai servizi ai dipendenti, dalla cura del cliente alle personalizzazioni. Questa è la Formula Ferrari”.
FOTO – GT Stradali
Una Formula che parte ovviamente da lontano e che la casa del Cavallino Rampante oggi svela in ogni suo piccolo dettaglio, dalla F1 alle Gt stradali, dai metodi produttivi a quelli progettuali.
“Dieci anni fa – spiega Montezemolo – chiesi ai nostri collaboratori di vedere completamente il piano regolatore della nostra fabbrica, come si fa in un nuovo quartiere. E partendo dalla strada centrale, che dedicammo al nostro fondatore, ridisegnammo tutto. E presentammo Formula Uomo, per far capire al mondo che volevamo mettere al centro di tutto l’uomo. Oggi presentiamo “Formula Ferrari”, il punto di arrivo di un lungo percorso che ci porta ad avere un’azienda autonoma, che fa tutto in casa”.
Ma partiamo proprio da quello che alla Ferrari chiamano “patrimonio”. Ossia le 2.900 persone che lavorano negli stabilimenti di Maranello e Modena Scaglietti (95%) e all’estero (5%), con una suddivisione 60/40 fra blue e white collar. Il 10,5% sono donne e l’età media complessiva è di 38 anni, con un livello d’istruzione molto elevato: il 60% dei blue collar è in possesso di un diploma, il 70% dei white collar è laureato. La percentuale di persone che provengono dall’estero è pari al 5% fra gli operai e al 20% fra gli impiegati, provenienti da 29 Paesi.
Abbiamo sentito dire fino alla noia che la Ferrari è un’azienda che premia l’eccellenza e, sorrisi a parte degli uomini in Rosso che abbiamo incontrato oggi (ma davanti ai giornalisti è sempre così…) siamo andati a caccia di numeri che potessero suffragare questa tesi. Eccoli: 120.000 ore di formazione nell’ultimo triennio fatte su tutti i dipendenti, mentre è già stato definito un piano quinquennale di formazione individuale con un investimento di 3 milioni di euro l’anno. Ruolo chiave da questo punto di vista è la “Scuola dei Mestieri” che è stata fondata nel 2009 ed è aperta ad impiegati e operai che, avvalendosi di tutor e docenti interni, diventano a loro volta tecnici e specialisti del futuro.
Va bene, ma i soldi? Quanto si guadagna alla Ferrari? “Partecipazione e coinvolgimento sono alla base delle relazioni con le persone – ci hanno spiegato oggi – il che vuol dire anche condividere i successi, secondo una semplice logica: più l’Azienda guadagna, più il dipendente guadagna. E’ così che, nel solo 2012, il valore del premio di competitività erogato è stato pari al 20% della retribuzione media. E’ così che, grazie agli straordinari risultati del triennio 2010-2012, sono state erogate a ciascuna persona Ferrari tre mensilità, una sfida rilanciata anche per il prossimo triennio”.
Non manca poi il programma Formula Benessere che aiuta i dipendenti (esteso anche ai figli dei dipendenti fra i 6 e i 15 anni) ad avere cura della propria salute, a prevenire i maggiori fattori di rischio e a mantenere un corretto stile di vita: nel 2012 sono stati fatti più di trentamila esami medici. E oltre 500 bambini fra i 3 e i 14 anni hanno partecipato nel 2012 ai campus organizzati nell’ambito di Formula Estate Junior, con un incremento del 40% rispetto all’anno precedente. Senza dimenticare che 350 dipendenti hanno usufruito degli aiuti erogati grazie al programma Formula Scuola e alle borse di studio Ferrari, per un valore complessivo di oltre 120.000 euro.
Ma la Ferrari è ovviamente anche una fabbrica di Gt stradali super esclusive: 7000 l’anno. “Il nostro metodo di lavoro ci permette di lanciare un modello nuovo ogni anno, e questo – spiega Amedeo Felisia, Ad Ferrari – ci garantisce il trend di aggiornamento e di innovazione unica al mondo. L’innovazione di prodotto della Ferrari è legata all’emozione di guida di ogni modello, le prestazioni eccellenti si danno per scontate, ovvio, ma quello che si prova al voalnte di una dellle nostre auto è una cosa unica. Qualcuno può pensare che sia un caso, ma non è così… Anche questo è frutto di un grande lavoro…”.
“Il sistema industriale della Ferrari – conclude Felisia – si è dovuto adeguare e la fabbrica, il sistema produttivo della Ferrari – unico nel mondo dell’auto – è stato rivisto per integrare capacità artigianale e naturali automatismi. Una parte importante della nostra produzione arriva direttamente dalla manualità della nostra forza lavoro. Noi facciamo 7000 vetture l’anno e nessuna è uguale all’altra. E questo richiede una flessibilità mai vista prima”.
Una manualità che viene coccolata: si è creata insomma una specie di community (c’è anche Primissima Ferrari con prime visioni cinematografiche esclusive all’Auditorium di Maranello, programmi di sport e fitness in palestre dedicate gratuite a Maranello e a Modena, uno sportello bancario all’interno dell’azienda che offre mutui e prestiti a condizioni vantaggiose, una struttura abitativa, il Maranello Village) perché la Ferrari punta oggi ad essere di più che una semplice fabbrica.
E se a qualcuno viene la voglia di entrare a far parte di questa community va detto che è in corso un programma di assunzioni che prevede l’inserimento in Azienda di oltre 250 giovani, “selezionati con criteri improntati alla ricerca dell’eccellenza e della coerenza con i valori Ferrari. Particolare attenzione viene data all’internazionalità e all’interculturalità nonché al confronto con le migliori realtà in tutto il mondo. E’ con questo obiettivo che, all’interno della Direzione Human Resources, è stato creato l’ente “Talent Acquisition & Development”, destinato ad aumentare la capacità di individuare i migliori talenti provenienti da tutto il mondo”.
Si collabora ovviamente con le Università (ad esempio alla Oxford University nel Begbroke Science Park è stato creato un ufficio Ferrari dove lavora un gruppo di ricerca focalizzato su sviluppo software e simulazione) perché per arrivare qui la ricetta è sempre la solita. Studiare. Anche quando si fa parte della squadra di Maranello perché con il progetto “Pole Position Evo” si possono presentare idee di qualsiasi genere (nel 2012 ne sono arrivate oltre 3.000). Chissà quante legate al web, la “faccia” più visibile della Ferrari, così come quella del canale di YouTube o dei social network. Il primo approccio della Rossa, comincia sempre in rete…