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di Emilio Fabio Torsello
Nella capitale operano 46 clan che controllano ristoranti, alberghi, spiagge e ortomercati. Usano scali aerei e marittimi per l’import di droga. E sono sempre più attivi anche nell’usura, nel riciclaggio, nella prostituzione
La corruzione. Ma nel Lazio non c’è solo la droga. Tra i delitti contro la Pubblica amministrazione segnalati da Libera, infatti, spiccano il peculato (65 reati contro pubblici ufficiali e incaricati di un pubblico servizio), la corruzione (171) e la concussione (53). In questo quadro Libera ha poi ricordato i sequestri più clamorosi sul fronte del riciclaggio di denaro: il Caffe’ de Paris, il teatro Ghione, il ristorante la Rampa, e l’Antico Caffé Chigi.
La pacifica convivenza. “Va segnalato – sottolineava nell’ottobre dello scorso anno il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, davanti alla Commissione Parlamentare Antimafia – come la posizione geografica e la presenza di scali aerei e marittimi internazionali favoriscano un elevato e costante flusso di stupefacenti, in cui sempre più spesso intervengono organizzazioni straniere”. Una relazione, quella del prefetto Pecoraro, che permette di conoscere per nome e cognome quei 46 clan citati da Libera che negli anni si sono spartiti la Capitale.
Cosa Nostra. A Roma, ha sottolineato il prefetto, “si rileva la presenza degli Stassi, contigui alla famiglia trapanese degli Accardo, con interessenze in numerosi esercizi di ristorazione. Il litorale romano conferma la sua attrazione anche per altri gruppi criminali di origine siciliana, quali il gruppo Triassi, collegato alla nota famiglia Cuntrera-Caruana, e Picarella (cosca agrigentina di Porto Empedocle) interessati all’affidamento e alla gestione dei lotti di spiaggia libera del litorale di Ostia, nonché a gestire il narcotraffico. A Nord, invece, localizzate a Civitavecchia, nell’ambito dell’operazione «Civita-Memento» sono state riscontrate le attività delle famiglie gelesi dei Rinzivillo ed Emanuello, interessate all’acquisizione di subappalti e fornitura di manodopera per i lavori della centrale di Torrevaldaliga Nord”.
‘Ndrangheta. Elementi della criminalità organizzata calabrese, secondo la relazione del prefetto, sarebbero invece attivi nei seguenti settori: “investimenti immobiliari, alberghiero, ristorazione, commercio di autoveicoli e di preziosi, traffico di sostanze stupefacenti, gioco d’azzardo. Sono presenti nella Capitale personaggi riconducibili alle famiglie mafiose calabresi Piromalli, Molè e Alvaro, che reinvestono copiosi capitali di provenienza illecita in attività commerciali, sbaragliando la normale concorrenza con conseguente alterazione degli equilibri del mercato”. Un meccanismo di investimento mafioso che convoglia sulla capitale i proventi illeciti maturati altrove: “alcuni rappresentanti degli Alvaro-Palamara – prosegue ancora Pecoraro – hanno reinvestito ingenti capitali verosimilmente provenienti da traffici di droga attuati sull’asse Germania-Italia, per conto della cosca di appartenenza, comprando esercizi di ristorazione nella zona di Roma centro, a prezzi di acquisto nettamente inferiori al valore reale di mercato”. E nel giugno del 2011 sono state sequestrate quote di 18 società intestate a Domenico Greco, ritenuto contiguo alla ‘ndrina dei Gallico di Palmi (Reggio Calabria) con ruolo di fiancheggiatore, tra cui l’Antico Caffè Chigi a Roma, una villa di 29 stanze a Formello, due appartamenti a Fiumicino, conti correnti e rapporti finanziari: il tutto per un valore complessivo di circa 20 milioni di euro. Ma le Ndrine – secondo la relazione del prefetto – sono presenti anche nel circondario di Velletri, nella zona di Nettuno e Anzio, con le famiglie dei Gallace, Novella. Nella zona di Tivoli e Palestrina, invece, è stata registrata la presenza di alcune famiglie legate alla ndrina attiva nella zona di Sinopoli. Ed elementi legati alla Ndrangheta si registrano anche nei comuni di Rignano Flaminio, Castelnuovo di Porto, Morlupo e Campagnano di Roma.
“Festa” per l’A3 al casello di San Giorgio a Cremano. Manifestazione bipartisan, con Borrelli dei Verdi e Lettieri del Pdl
E così, questa mattina, al casello autostradale di San Giorgio a Cremano e, contemporaneamente, in quello di Reggio Calabria, hanno preso il via gli insoliti festeggiamenti per l’anniversario. Nei pressi del Punto Blu il proprietario di una Fiat Topolino d’epoca, immatricolata nel 1948 e da tempo fuori produzione, ha messo a confronto la sua vettura con l’autostrada “che i suoi cinquant’anni li dimostra, eccome”.
Promotori dell’iniziativa, lo speaker radiofonico Gianni Simioli e il commissario campano dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli. “Chiediamo che venga completata – dice Borrelli – dopo 50 anni e uno spreco di denaro che ci risulta essere la più costosa nella storia dell’umanità. Per le Piramidi ci vollero mediamente 20 anni, la muraglia cinese fu completata in 10 anni”.
Tra i presenti alla manifestazione anche il capo dell’opposizione in consiglio comunale a Napoli, Gianni Lettieri: “Non è da paese civile nè da paese europeo percorrere 200 chilometri in queste condizioni; ci vogliono anche tre ore e mezza di macchina, senza contare la pericolosità. Dicono che al Sud non si devono spendere più soldi: probabilmente perché in passato ci sono stati degli errori non nella quantità della spesa, probabilmente anche inferiore al necessario, ma nella qualità. E l’A3 è uno degli esempi”.
“Porterò all’attenzione del Parlamento e della Commissione europea lo scandalo della Salerno-Calabria, il cantiere autostradale più vecchio d’Europa, eternamente incompleto. Chiederò, se necessario, la mobilitazione di tutti i colleghi per mettere fine a questa autentica vergogna”. E’ quanto afferma, in una nota, il vice capodelegazione del Pd al Parlamento europeo Andrea Cozzolino che sostiene la campagna promossa dall’associazione Assud per il completamento della Salerno-Reggio Calabria.
“Non è da paese civile – dice Cozzolino – che a cinquant’anni dalla posa della prima pietra la strada più importante del Mezzogiorno d’Italia ancora non venga ultimata. Esistono tratti della Salerno-Reggio Calabria più simili ad una mulattiera di montagna che ad un’autostrada lontana parente di una rete di collegamento di livello europeo”.
“Questo è causa di pesanti disagi nella mobilità e rallenta fortemente lo sviluppo economico, soprattutto sul versante turistico, di Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia, rendendo di fatto, i cittadini di queste quattro regioni, italiani di serie B a tutti gli effetti – conclude Cozzolino – E questo non lo possiamo accettare. Completare la Salerno-Reggio Calabria è anche una grande e fondamentale operazione di legalità perché metterebbe fine al grande business di appalti, sub appalti e forniture che ruotano intorno ai cantieri eternamente aperti e su cui, come ci dicono tutte le indagini dell’antimafia, lucrano la camorra, la mafia e la ‘ndrangheta”.
di CARMINE SAVIANO
La scuola di Brindisi presso la quale è stato fatto esplodere l’ordigno (lapresse)
ROMA – Il dolore e la rabbia per l’attentato alla scuola di Brindisi attraversano tutto il Paese. In numerose città italiane si terranno, nelle prossime ore e nei prossimi giorni, manifestazioni di solidarietà e condanna. Dall’altro lato, in segno di lutto sono stati annullati diversi eventi nazionali, a cominciare dalla Notte dei musei, in programma stasera e invece sospesa dal ministro dei Beni culturali, Lorenzo Ornaghi. Allo stesso modo, i presidenti di Camera e Senato hanno annullato l’apertura straordinaria di Montecitorio e Palazzo Madama prevista nel contesto della Notte dei musei.
L’elenco è delle iniziative odierne è in costante aggiornamento e vede coinvolti associazioni, scuole, comitati, partiti. Ecco la lista provvisoria degli appuntamenti:
Le associazioni – Alle 18,30 gli studenti dell’Udu hanno convocato manifestazioni in tutt’Italia, mentre in rete circola un documento di condanna sottoscritto da numerose associazioni.
Brindisi – Manifestazione in corso a Piazza Vittoria. Con la Carovana antimafia, ci saranno don Luigi Ciotti e le autorità, tra cui il sindaco Mimmo Consales e il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Sarà presente anche una delegazione di Save The Children.
Milano – Il corteo partito da Piazza San Fedele e Piazza della Scala arriverà fino in via Palestro per manifestare
la solidarietà alle vittime dell’attentato di Brindisi e per tutelare la democrazia.
Roma – In corso il presidio al Pantheon indetto dall’associazione Libera per dire un “No a tutte le mafie”. Lungo applauso in una piazza gremita. Alle ore 21,00 confermata la proiezione in Piazza del Campidoglio del documentario su Falcone e Borsellino.
Udine – Presidio di cittadini e autorità previsto per questo pomeriggio nel centro della città.
Palermo – Prima (ore 16) un presidio davanti all’albero Falcone in via Notarbartolo. Poi alle 20 una fiaccolata di fronte alla scuola del quartiere Zen intitolata al giudice ucciso nella strage di Capaci.
Napoli – I cittadini si ritroveranno di fronte al Palazzo San Giacomo alle 18,30.
Brescia – La manifestazione di solidarietà per le vittime dell’attentato di Brindisi si terrà alle 19 in Piazza della Loggia.
Assisi – Un grido assordante di 3.000 studenti contro la violenza si eleverà lunedì alle 9.30
dalla Basilica di San Francesco d’Assisi.
Genova – Raduni già in corso. Alle ore 17 è previsto un presidio spontaneo in Piazza De Ferrari. Piazza gremita di ragazzi, associazioni e autorità: la città piange le vittime di Brindisi.
Lucca – Manifestazione senza bandiere né simboli convocata con un appello spontaneo web. Appuntamento alle 18,30 in piazza San Michele.
Ancona – Manifestazione spontanea dei cittadini in Piazza Salvo D’Acquisto alle ore 18.
Fano (Pesaro-Urbino) – Ore 21 in Piazza XX Settembre sit-in spontaneo dei cittadini.
Perugia – Una manifestazione di solidarietà per le vittime dell’attentato di Brindisi è stata convocata alle 18 in piazza IV Novembre.
Firenze – Alle ore 20 sit-in di cittadini presso Biblioteca Nazionale.
Pescara – Una manifestazione, convocata da numerose associazioni, prenderà il via alle 17,30 in piazza Sacro Cuore; dalle ore 21 in Piazza Salotto.
Sassari – Alle ore 18 in Piazza Castello i cittadini e le associazione si riuniranno per unirsi al cordoglio per le vittime dell’attentato di Brindisi.
Verona – Alle ore 18 in Piazza dei Signori ( Piazza Dante) in programma l’iniziativa “Verona è Brindisi”.
Padova – Appuntamento alle ore 19 davanti al Comune.
Mestre – Appuntamento in piazza Ferreto alle 18.
Rimini – Cittadini e associazioni si riuniranno nel pomeriggio in piazza Cavour.
Torino – Il sindaco Piero Fassino ha diffuso un messaggio in cui invita tutti i cittadini a partecipare domani sera al Teatro Regio all’incontro con Maria Falcone, Pietro Grasso e Don Luigi Ciotti.
Catania – In corso il presidio dei cittadini, organizzato da Libera e da Anpi, davanti alla prefettura.
Forte dei Marmi – L’appuntameno è per le ore 15 in piazza Falcone e Borsellino.
Trapani – Il sit-in si terrà alle ore 22 davanti al Palazzo Cavarretta.
Molfetta – Raduno dei cittadini e delle associazioni che vogliono esprime la loro solidarietà alle ore 19 all’altezza Liceo Classico
San Benedetto del Tronto – La città partecipa al cordoglio con una manifestazione che si terrà alle ore 19 di fronte al Comune.
Capaci – I cittadini si danno appuntamento nel pomeriggio davanti alla casetta “No mafia”.
Macerata – Presidio di cittadini alle ore 19 in piazza della Libertà.
Pavia – Sit-in alle ore 17.30 in Piazza della Vittoria.
Parma – Una manifestazione di solidarietà per le vittime dell’attentato di Brindisi è prevista alle ore 18.30 in piazza Garibaldi.
Vicenza – I cittadini si incontreranno, vestiti di bianco, alle ore 16.30 davanti al palazzo del Comune.
Terlizzi (Bari) – La città esprime il proprio cordoglio radunandosi alle ore 19 in piazza Cavour.
Cremona – Appuntamento alle ore 17.30 presso la Pagoda dei giardini di Piazza Roma.
Pisa – Sit-in di cittadini alle ore 17 in Piazza del Carmine.
San Donà di Piave (Venezia) – Raduno e manifestazione spontanea di cittadini e associazioni è prevista alle ore 18 davanti al Duomo.
Cosenza – Appuntamento alle ore 18 in Piazza XI Settembre.
Ascoli Piceno – La città esprime la sua solidarietà radunandosi alle ore 18.00 davanti al Palazzo del Comune.
Bergamo – Presidio di cittadini alle ore 17 presso il Liceo Falcone.
Novara – Presidio davanti la Prefettura dalle ore 16.30.
Rimini – Alle ore 17 presso Piazza Cavour.
Modena – Un presidio a tutela della democrazia alle ore 18 davanti alla Ghirlandina.
Civitavecchia – I cittadini si danno appuntamente alle ore 17.30 in piazza Fratti (Ghetto).
Carpi – Alle ore 19 presidio in Piazza Martiri.
Forlì – Sit-in di cittadini alle ore 21.00 davanti al Comune in piazza Saffi.
Terni – La città si stringe intorno alle cittime dell’attentato di Brindisi e invita tutti al presidio che si terrà alle ore 18 davanti al Comune.
L’Aquila – Tutti i cittadini, muniti di fazzoletto bianco, si danno appuntamento alle ore 18.30 a Piazza Palazzo.
Cassino (Frosinone) – Appuntamento in P. zza Falcone e Borsellino – Villa Comunale.
Varese – Sit-in di cittadini alle ore 18 Piazza XX Settembre.
Bari – Presidio in piazza della prefettura alle ore 18.
Alcamo (Trapani) – La città esprime la sua solidarietà dandosi appuntamento alle ore 21.30 in piazza Ciullo.
Cascina (Pisa) – Alle ore 18 in corso Matteotti davanti al palazzo comunale.
Ferrara – Appuntamento alle ore 18 piazza Trento-Trieste.
Foligno – La città si raduna alle ore 18.15 in Piazza della Repubblica per dare il via a una fiaccolata in piazza della Repubblica.
Lecce – La città salentina si incontra alle ore 20.00 in Piazza Duomo.
Carrara (Massa) – Alle ore 16.30 in Piazza 2 Giugno, di fronte al Comune.
Siracusa – Manifestazione di solidarietà dei cittadini. Appuntamento alle ore 17.30 davanti la Prefettura.
Lucca – Appuntamento alle ore 18.30 in Piazza S. Michele.
Trento – Anche la città trentina esprime la sua solidarietà radunandosi alle ore 18 davanti al Comune.
Caserta – Presidio di cittadini in piazza Margherita alle ore 19.
Prato – Corteo di cittadini parte da Piazza del Comune alle ore 18 piazza del Comune.
Piombino – Sit.in di dei cittadini davanti al Comune dalle ore 18.
Bra (Cuneo) – I cittadini esprimono la loro solidarietà dandosi appuntamento alle ore 18.00 presso Piazza Falcone e Borsellino.
Lodi – Sit-in di cittadini in Piazza Broletto dalle ore 21.00.
Canicattini Bagni (Siracusa) – Appuntamento alle ore 15.30 in Piazza Borsellino.
Pieve Emanuele (Milano) – Presidio di cittadini dalle ore 17 in piazza Peppino Impastato.
Nardò (Lecce) – I cittadini si incintrano alle ore 21.00 presso Piazza Salandra per esprimere le loro solidarietà alle vittime dell’attentato di Brindisi.
Grottaglie – Appuntamento alle ore 18.30 in Piazza Principe di Piemonte.
Lecco – Presidio dalle ore 17 in via XX Settembre.
Siena – Alle ore 21 in Piazza Salimbeni.
Venezia – Appuntamento per un sit-in alle ore 18 davanti al Comune.
Merate – Presidio di cittadini alle ore 18 in Piazza degli Eroi.
Empoli – Alle ore 17 presidio in Piazza della Vittoria.
Udine – Solidarietà dei cittadini alle vittime. Appuntamento alle ore 18 in Piazza San Giacomo.
Triuggio (Monza) – Appuntamento alle ore 20 in via De Gasperi scuole elementari.
Rieti – I cittadini muniti di un fazzoletto bianco o di un libro si danno appuntamento alle ore 18.30 in Piazza Vittorio Emanuele.
Casarano (Lecce) – Alle ore 20.30 presso Piazza San Giovanni.
Latina – Sit-in di cittadini dalle ore 19 presso Piazza del Popolo.
Monza – Appuntamento alle ore 18 piazza Roma (davanti all’Arengario).
Angri (Salerno) – Manifestazione alle ore 20.30 davanti palazzo Doria.
Salerno – Predisio di cittadini dalle ore 18 in Piazza Portanova.
Albano Laziale – Alle ore 18 presso Piazza Costituente davanti al Comune.
Livorno – I cittadini esprimono il loro cordoglio e si danno appuntamenteo alle ore 18.30 davanti al Comune.
Potenza – Il corteo parte alle ore 19 dalla Chiesa della SS. Trinità.
Pistoia – Alle ore 17 in Piazza Gavinana.
Piacenza – Appuntamento alle ore 17 in Piazza Cavalli.
Arezzo – Sit-in di cittadini alle ore 19 in Piazza Guido Monaco.
Biella – Solidarietà dei cittadini alle vittime. Manifestazione dalle ore 18.30 presso i portici del Municipio.
Verbania – Sit-in dei cittadini dalle ore 17 presso i portici di Piazza Ranzoni.
Reggio Emilia – Alle ore 19 davanti al Municipio.
Amelia (Terni) – Appuntamento davanti al Comune alle ore 19.
Rovato (Brescia) – Presidio davanti al liceo Lorenzo Gigli dalle ore 19.
Frosinone – I cittadini si ritrovano alle ore 18 presso Piazza Gramsci.
Gaeta (Latina) – Alle ore 18.30 presidio in Piazza XIX Maggio.
Treviso – Sit-in dei cittadini alle 18.30 davanti a Cà Sugana.
Rho (Milano) – Fiaccolata a partire dalle ore 15.
Scafati – Alle ore 17 in Piazza Falcone e Borsellino.
Bitonto – Alle ore 19 in Piazza Moro.
Mantova – Presidio in Piazza Mantegna ndalle ore 17.30.
Alessandria – I cittadini manifestano la loro solidarietà radunandosi in Piazzetta della Lega alle ore 17.30.
Ravenna – Presidio di cittadini in Piazza del Popolo dalle ore18.30.
Avellino – Appuntamento alle ore 20.00 davanti alla Villa Vecchia.
Arona – Sit-in alle ore 17 in Piazza De Filippi.
Melzo (Milano) – Appuntamento alle ore 17 in Piazza della Repubblica.
Manifestazioni anche all’Estero:
Dublino – Corteo di solidarietà a Connell Street dalle ore 17.
Londra – Raduno alle 18.30 a Trafalgar Square per esprimere cordoglio alle vittime dell’attentato di Brindisi.
Sindacati il 23 in piazza – Cgil, Cisl, e Uil si mobilitano invitando a realizzare fiaccolate o sit-in davanti a tutte le prefetture italiane nella giornata di mercoledì 23 maggio, anniversario della morte di Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo e della scorta.
L’esplosione nell’Istituto Morvillo Falcone, grave un’altra 16enne Bomba attivata a distanza con telecomando
MILANO – Un ordigno con tre bombole di gas è esploso davanti all’Istituto professionale Morvillo Falcone di Brindisi nella mattina di sabato. È successo tutto intorno alle 7.50, quando i ragazzi stavano per entrare a scuola. Almeno 6 gli studenti rimasti feriti, una ragazza non ce l’ha fatta. Si tratta di Melissa Bassi, 16 anni. Smentito il decesso dell’amica Veronica Capodieci, che si trovava con Melissa al momento dell’esplosione. La studentessa, 16 anni, sarebbe in lotta tra la vita e la morte. «La ragazza è grave ma è viva – ha detto Paola Ciannamea, direttore sanitario dell’Asl di Brindisi 1 – aspettiamo la fine dell’intervento chirurgico a cui è stata sottoposta per diramare un bollettino medico. Le sue condizioni sono comunque stabili e il polmone ha ripreso a funzionare». Le due studentesse erano da poco scese dal pullman che porta da Mesagne a Brindisi, quando sono state colpite dalla bomba. Sono subito state ricoverate all’ospedale Terrino di Brindisi, la più grave, Melissa, aveva ustioni sul 90% del corpo e aveva perso un arto durante l’esplosione. Veronica ha traumi toraco-addominali e ustioni su gran parte del corpo. Altre studentesse sono rimaste ferite e tre, in prognosi riservata, sarebbero entrate in sala operatoria. Degli altri studenti coinvolti nell’esplosione, due soli hanno ferite di lieve entità e se la caveranno con poco.LA SCUOLA – La scuola, un istituto professionale per i servizi sociali-moda-turismo frequentato soprattutto da ragazze, è stato fatto sgomberare e tutta la zona è stata transennata. A terra libri bruciati, scarpe e vetri rotti. Secondo gli inquirenti l’obiettivo era la scuola e si propende per la pista mafiosa: l’ordigno sarebbe stato comandato da un timer e non da un telecomando come era stato detto in un primo momento.È per questo che polizia, carabinieri e Guardia di finanza stanno facendo perquisizioni nelle abitazione di noti pregiudicati della città per controllare i loro alibi delle ultime ore.
Bomba davanti alla scuola intitolata a Falcone
L’ESPLOSIONE – «Le bombe sono scoppiate proprio davanti al cancello della nostra scuola – racconta al telefono Valeria Vitale, dirigente amministrativa dell’istituto scolastico – due deflagrazioni distinte – specifica la Vitale che non era presente allo scoppio ma è arrivata subito dopo -. Ho visto ambulanze, polizia e vigili del fuoco che sono ancora nella scuola per i sopralluoghi. Hanno ispezionato tutti i bidoni della spazzatura. L’apertura della scuola è alle 8, quindi lì davanti non c’erano molti studenti. Di solito ad arrivare prima sono i pendolari che arrivano con le corriere». Come Melissa e Veronica.
I RILIEVI – Agenti della Digos e carabinieri sono impegnati nei rilievi. L’ordigno sarebbe stato posizionato su un muretto poco fuori dall’Istituto, che si trova vicino al Tribunale di Brindisi. Non, come emerso nei primi minuti successivi alla tragedia, in un cassonetto della raccolta differenziata. L’esplosione è stata violenta: rotti i vetri dell’istituto scolastico ma anche quelli delle palazzine vicine. La bomba è esplosa intorno alle 7.50: molti studenti sarebbero di Mesagne, la culla della Sacra Corona Unita dove qualche settimana fa il presidente dell’associazione antiracket Fabio Marini è stato coinvolto in un attentato: esplosa la sua auto. Ancora ignota la matrice della bomba alla scuola di Brindisi, ma colpiscono alcune coincidenze: in questi giorni ricorre il ventennale dalla morte di Giovanni Falcone, assassinato insieme alla moglie e alla scorta il 23 maggio ’92. Alla moglie di Falcone è intitolato l’istituto professionale di Brindisi. Oggi proprio a Brindisi era attesa la carovana anti-mafia partita da Roma l’11 aprile. Nelle ultime settimane nel territorio si era registrata una recrudescenza di criminalità organizzata.
L’ATTACCO – Episodi che hanno portato il sindaco della città pugliese Cosimo Consales a fare dichiarazioni precise: «È un attacco della criminalità organizzata senza precedenti. Ci sono troppe coincidenze in questa vicenda – ha detto ai microfoni diTeleNorba Consales – mi auguro che siano solo tali, anche se in questo momento la nostra unica preoccupazione è quella dei ragazzi». «È un attentato mafioso fatto per uccidere» ha aggiunto Nicola Fratoianni, assessore alle legalità della Regione Puglia. L’ordigno «poteva provocare una strage – ha detto Salvatore Giuliano, preside dell’istituto superiore Majorana di Brindisi, che ha nove classi nella sede dell’istituto Morivillo-Falcone -. Pochi minuti dopo sarebbero arrivati tutti i ragazzi, sarebbe successa una tragedia infinita. Qui ci sono quaderni zuppi di sangue, brandelli di oggetti. L’esplosione l’hanno sentita in tutta Brindisi, non era certo una azione dimostrativa».
LE TESTIMONIANZE – Secondo alcune testimonianze, il cassonetto per la raccolta differenziata su cui all’inizio si pensava fossero stati posizionati gli ordigni, si trovava in una posizione diversa dall’abituale, dietro un grande tabellone pubblicitario. Al vaglio degli investigatori l’ipotesi, dunque, che possa essere stato spostato appositamente. La bomba era composta da tre bombole di gas collegate tra loro: un ordigno confezionato artigianalmente. Le tre bombole di gas erano probabilmente collocate anche ad un timer. Gli investigatori non hanno però ancora stabilito con più precisione il tipo di innesco che ha dato il via all’esplosione. A Brindisi sono stati inviati sia gli uomini del Ros dei carabinieri sia quelli del Servizio centrale operativo della polizia. Atteso anche il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo. Il capo della polizia Antonio Manganelli, d’intesa con il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, ha inviato a Brindisi oltre al direttore centrale della polizia criminale anche i vertici del servizio centrale operativo che affiancheranno un pool di investigatori già presente sul posto.
Redazione Online (ha collaborato Carmine Festa)
Ma cosa succederà stasera? Quali saranno gli ospiti e cosa dovremo aspettarci da Quello che (non) ho? Ci saranno Marco Paolini, Ermanno Olmi, Claudio Magris, Enzo Bianchi, il dissidente cinese Harry Wu e Massimo Gramellini. Elisa invece interpreterà brani come Halleluja, Knockin’ on Heaven’s Door e Redemption Song. La rivisitazione della sigla sarà invece affidata a Claudio Santamaria e Massimo Bubola.
Gli interventi di Roberto Saviano invece saranno dedicati all’eternit e al ‘laogai’ (i luoghi dove vengono reclusi i condannati ai lavori forzati nella Repubblica Popolare Cinese), oltre a questi Saviano leggerà anche un testo di Antonino Caponnetto su Giovanni Falcone.
Roberto Saviano spiega come le mafie comunicano e come riescano a scambiarsi informazioni e ordini senza che questi costituiscano prova di reato, utilizzando parole il cui significato parallelo può essere interpretato solo da chi appartiene a quel mondo e dagli addetti ai lavori. Poi si sofferma sulle donne che si ribellano alle leggi dei clan e che decidono di collaborare con la giustizia e infine introdurrà degli ospiti che hanno in comune una privazione: quella della libertà. Sono gli scortati: l’Italia, infatti, è uno dei Paesi occidentali con il più alto numero di giornalisti, scrittori, imprenditori sotto scorta.
Fabio Fazio introduce in apertura il termine “mercato”. Le parole, naturalmente, sono al centro degli interventi degli ospiti, tra i quali Elio Germano, Francesco Guccini, Raffaele La Capria, Paolo Giordano, Ettore Scola, Rocco Papaleo, Nicola Piovani, Paolo Rumiz, Salvatore Settis e Massimo Gramellini.
Tra i contributi musicali, oltre a Elisa, che interpreta i brani “One” e “Bridge over troubled water”, anche la versione di “Quello che non ho” interpretata da Vinicio Capossela.
Nell’ultimo anno e mezzo la Dia, la direzione investigativa antimafia, ha sequestrato beni per 5,7 miliardi di euro, confiscato beni per 1,2 miliardi di euro. “Ora il governo ci premia con untaglio di 13 milioni di euro“, denunciano sindacati e agenti, che oggi hanno dato vita ad un presidio davanti alla Camera dei Deputati. Il taglio avrà effetti sulla retribuzione dei lavoratori della Dia, dai 200 ai 500 euro della quota riservata al trattamento economico aggiuntivo.
La norma, inserita nella legge di stabilità, viene duramente contestata anche dalle opposizioni: “Chiediamo al governo se vuole assicurare un futuro alla Dia, la struttura voluta da Giovanni Falcone”. L’esecutivo, rispondendo al questione time, ha replicato: “Nessuna riduzione di fondi”.
La scure si aggiunge alla riduzione di risorse destinate alla Dia che prosegue dal 2001. “Da allora – denuncia Fabio Falcone, segretario Lazio Silp-Cgil – si è passati da un capitolo di bilancio di 28 milioni di euro ai 15 milioni di quest’anno”.
I sindacati fanno presente che solo gli uffici della Dia, in zona Anagnina a Roma, ( dove è ubicata anche la direzione centrale della polizia criminale e dell’antidroga) costano ogni anno 17 milioni di euro per l’affitto che vengono pagati al costruttore romano Renato Bocchi. “Gli altri centri operativi sparsi sul territorio costano 5 milioni di euro, più che pagare i privati potremmo usare gliimmobili che confischiamo e restano inutilizzati”.
Di Nello Trocchia
Don Ciotti (Ansa) |
ROMA – Il «Villaggio della legalità» dell’associazione Libera contro le mafie, a Borgo Sabotino, è stato devastato nella notte tra venerdì e sabato. La struttura si trova a Borgo Sabotino, borgo in provincia di Latina, su un terreno di circa quattro ettari che era stato confiscato per abusivismo edilizio e che, solo nei mesi scorsi, il prefetto di Latina aveva affidato a Libera per creare un avamposto della legalità nel territorio.
DON CIOTTI – «Un atto grave, vile che colpisce un bene confiscato e restituito alla collettività e dove Libera stava procedendo su un percorso di recupero e valorizzazione del bene con l’aiuto delle associazioni locali. Nessuno può pensare di vandalizzare e di fermare questo impegno delle tante realtà del posto che insieme con fatica,passione e responsabilità stanno realizzando percorsi di democrazia e giustizia sociale» denuncia lo stesso Don Luigi Ciotti, presidente di Libera. «E’ urgente – chiede l’associazione Libera – intervenire, e mettere in campo tutti gli strumenti necessari per individuare in tempi brevi i responsabili per dare un segnale forte della presenza dello Stato in una provincia dove radicamento e contaminazione mafiosa sono un fenomeno assodato e preoccupante».
Devastato il Villaggio della Legalità |
VETRI E COMPUTER ROTTI – Venerdì mattina i responsabili della struttura hanno trovato vetri, sedie, tavoli, computer, attrezzature della protezione civile e casse dell’impianto di amplificazione completamente distrutti all’interno della tensostruttura. Sul posto si trovano ora i responsabili della struttura e il presidente Antonio Turri, insieme alla polizia che indaga su quanto avvenuto la scorsa notte. «Con questo gesto ci hanno detto che noi qui non ci dobbiamo stare. Ci vogliono mettere in condizioni di non lavorare» dice Turri. Convinzione degli inquirenti è che si sia trattato di un gesto intimidatorio all’associazione. Nella giornata di oggi era in programma la proiezione del documentario «La quinta mafia».
IL VILLAGGIO – Nel Villaggio della legalità trovano spazio e accoglienza associazioni e gruppi di volontariato e che quest’estate ha ospitato centinaia di volontari provenienti da tutt’Italia per i campi estivi formazione. Il Villaggio si estende su un’area di quattro ettari con strutture per centinaia di migliaia di euro, destinate a feste e ad ospitare decine e decine di roulotte. Tutto rigorosamente abusivo e con un giro di soldi «regolarmente» in nero. L’area è stata confiscata per abusivismo edilizio e nell’ aprile del 2011 il commissario prefettizio di Latina Guido Nardone che ha richiesto ufficialmente a Libera di assumersi l’incarico di accompagnare le tante associazioni locali nella realizzazione di un percorso di protagonismo e di cittadinanza attiva.
PD, APPELLO A MARONI – Numerosi gli attestati di solidarietà all’associazione di Don Ciotti dopo l’atto vandalico di venerdì notte. Scrive il deputato Pd Enrico Gasbarra: «Di fronte a questi attacchi c’è bisogno di gesti forti della politica per rafforzare nella provincia di Latina la lotta alla criminalità organizzata e offrire il sostegno pieno alle associazioni, alle forze dell’ordine e alla magistratura impegnate in prima linea per combatterla. Presenterò al ministro dell’Interno, Maroni e al ministro della Giustizia, Nitto Palma – conclude Gasbarra – un’interrogazione urgente per chiedere più impegno e più risorse di uomini e di mezzi per il territorio di Latina».
LIBERA, CASO POLITICO – «Entriamo a Corleone, e non a Latina. Eppure state sicuri, da qui non ce ne andremo». Lo ha detto Antonio Turri, ex poliziotto, coordinatore di Libera per il Lazio. Il responsabile fa riferimento alla mancata cessione di un’ altra struttura abusiva – campi di calcio realizzati su terreno del Comune gestiti da un pregiudicato ucciso nel 2010 – che l’associazione non riesce ancora ad utilizzare. E per questo ha presentato un esposto alla Procura della repubblica. Sulla vicenda si è scatenata una aspra polemica politica. E’ il consigliere regionale del Pd Claudio Moscardelli ad andare all’attacco: «Ci aspettiamo come segnale dal Sindaco Di Giorgi che trasferisca immediatamente nella disponibilità dell’associazione Libera l’impianto sportivo di via Helsinki che vede esponenti dell’Amministrazione comunale attuale porre ostacoli ed impedire che vengano attuate le disposizioni in ordine all’impianto sportivo. Ci auguriamo di non dover portare in Consiglio comunale questa vicenda che crea solo imbarazzo al Sindaco, che verrebbe trascinato in una situazione di ostilità all’associazione Libera contro tutte le mafie e soprattutto esposto all’accusa di voler coprire i destinatari del provvedimento di sequestro e di assegnazione dell’impianto sportivo in questione».
IL SINDACO SOLIDALE – L’amministrazione si unisce al coro di condanna e solleva da sé ogni responsabilità sul mancato affidamento dell’altra struttura sportiva. Si legge in una nota ufficiale: «Il Sindaco Di Giorgi, nel confermare che la diffusione della cultura della legalità e la garanzia di sicurezza dei cittadini rappresentano priorità del programma sindacale, ribadisce che sulla vicenda del sito di Viale delle rimembranze, affidato in comodato gratuito dal Commissario Nardone a “Libera”, il Comune è a completa disposizione della Associazione per eventuali azioni che questa volesse intraprendere per entrare nel pieno possesso del sito. Il Comune stesso ha giá compiuto tutti gli atti per consentire a Libera il pieno utilizzo della struttura».
COMMISSIONE IN TRASFERTA – Dice Filiberto Zaratti (Sel), Presidente della commissione sicurezza e lotta alla criminalità del Consiglio regionale del Lazio. «Nel territorio pontino cosche e clan sono ormai radicati – aggiunge Zaratti – Non a caso la procura di Latina ha colpito pesantemente il clan Ciarelli-Di Silvio egemone sul medesimo territorio, mentre le indagini delle procure antimafia di Roma e Napoli hanno individuato anche enclave del clan dei Casalesi e del clan Mallardo in vaste aree della provincia pontina. La denuncia del coordinatore di Libera Turri sulle intimidazioni subite nei giorni scorsi – conclude Zaratti – merita una risposta immediata della magistratura. Ma è chiaro che anche le istituzioni devono fare la loro parte per condannare un gesto così vigliacco. Per questo proporrò ai componenti della commissione che presiedo di svolgere una seduta straordinaria proprio nel villaggio della legalità di Libera a Borgo Sabotino».