Si tratta dei «Quaderni di Serafino Gubbio operatore». Nella classifica un solo altro italiano: Italo Calvino
AGRIGENTO – C’è un Pirandello famoso in tutto il mondo, ed uno, a quanto pare, dimenticato, e tutto da rispolverare. La pensa così «El Mundo», che ha affidato al giornalista e critico letterario Javier Santillàn una classifica sui capolavori trascurati. Il secondo posto, tra le dieci opere della letteratura di tutti i tempi da andare a riscoprire approfittando dell’estate, spetta al pirandelliano «Quaderni di Serafino Gubbio operatore», storia di un cineoperatore vittima dell’era moderna.
LA CLASSIFICA – «Considerata dalla critica letteraria – scrive Santillàn – nel novero delle opere migliori dell’autore insieme a quelle più famose ‘Cuadernos’ mostra l’inquietudine davanti al mondo presente, opera del geniale Nobel. Scritta nel 1915 anticipa la disumanizzazione della società di oggi». Classificato secondo solo al portoghese José Maria Eça Queiros, il siciliano Pirandello è di molto avanti nella classifica dell’unico altro italiano Italo Calvino, al nono posto dei consigli di lettura «classica» con il non tanto dimenticato «Le città invisibili». Tra gli altri in classifica il poeta inglese Robert Graves, Albert Camus con «La morte felice», autori non proprio dimenticati ma citati ma comunque da riscoprire perché ancora attuali. Proprio come nel caso dello scrittore agrigentino, precursore delle ansie post moderne per eccellenza, per dirla come il giornalista de El Mundo: «Se fosse vivo oggi chissà cosa non scriverebbe Pirandello?»
Paola Cacace