Concita De Gregorio intervista Carla Fracci autrice della biografia “Passo dopo passo”
Concita De Gregorio intervista Carla Fracci autrice della biografia “Passo dopo passo”
The incredible Carla Fracci performs Giselle’s solo from act I. Beautiful. This clip is from 1968
Nella prima puntata dello spettacolo la celebre coppia di danzatori interpreta il Grand Pas de Deux tratto dal secondo atto del balletto Giselle di Adam
Carla Fracci (Milano, 20 agosto 1936) è una ballerina italiana.
Figlia di un tranviere, sin dal 1946 studia alla scuola di ballo del Teatro alla Scala con Vera Volkova ed altri coreografi, diplomandosi nel 1954. Dopo solo due anni diviene danzatrice solista, quindi prima ballerina nel 1958.
Da quell’anno le sue apparizioni sono state numerosissime. Tra la fine degli anni cinquanta e durante gli anni settanta danza con alcune importanti compagnie straniere quali il London Festival Ballet, il Royal Ballet, lo Stuttgart Ballet e il Royal Swedish Ballet.
Dal 1967 è tra le artiste ospiti più apprezzate dell’American Ballet Theatre.
La sua notorietà si lega alle interpretazioni di ruoli romantici e drammatici quali Giselle, La Sylphide, Giulietta, Swanilda, Francesca da Rimini. Ha danzato con i migliori ballerini tra cui Rudolf Nureyev, Vladimir Vasiliev, Henning Kronstam, Mikhail Baryshnikov, Erik Bruhn, Gheorghe Iancu, Giuseppe Picone, Roberto Bolle. La Giselle danzata con Bruhn è indimenticabile e ne viene tratto un film nel 1969. Altrettanta fama le viene dal cimentarsi in opere contemporanee quali Medea, Concerto barocco, Les demoiselles de la nuit, Il gabbiano, Pelléas et Mélisande, Il fiore di pietra. Il marito e regista Beppe Menegatti cura la regia di quasi tutte le creazioni da lei interpretate e ne cura scrupolosamente l’immagine mediatica.
Nel 1982, è protagonista di una fiction televisiva: compare infatti nello sceneggiato RAI, diretto da Renato Castellani, Verdi, dove interpreta il ruolo di Giuseppina Strepponi.[1]
Alla fine degli anni ottanta dirige il corpo di ballo del Teatro San Carlo di Napoli.
Molte restano negli anni successivi le sue interpretazioni: Il pomeriggio di un fauno, Eugenio Onieghin, La vita di Maria, La bambola di Kokoschka per citare solo alcune delle principali.
Dal 1996 al 1997 dirige il corpo di ballo dell’Arena di Verona.
Dal 1994 è membro dell’Accademia di Belle Arti di Brera, dal 1995 è presidente dell’associazione ambientalista Altritalia Ambiente e nel 2004 viene nominata Ambasciatrice di buona volontà della FAO.
Nel giugno 2009, non senza polemiche [2], è nominata assessore alla Cultura della Provincia di Firenze.
Dal novembre del 2000 al luglio del 2010 è stata Direttrice del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma. Il mancato rinnovo del suo contratto, avvenuto nel clima tesissimo per la riforma delle fondazioni liriche del ministro della Cultura Sandro Bondi, scatena una dura polemica culminata con un attacco verbale della ballerina al sindaco di Roma Gianni Alemanno, il 17 maggio, nel corso di una manifestazione sindacale.[3]
In anni recenti, Carla Fracci è stata oggetto di critiche, anche aspre, legate al prolungarsi della sua presenza sulla scena. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera nel 2007, Roberto Bolle ha parlato di “egoismo” della Fracci, vista come una delle responsabili del mancato rinnovamento della danza in Italia.[4]
Viviana Durante [5] e Fabio Grossi [6] hanno pubblicamente reso analoghe critiche sulle responsabilità della Fracci nella crisi della danza in Italia, e Grossi ha sottolineato anche l’ “omertà acritica” [7] che i mezzi d’informazione di settore le hanno spesso riservato.
Nel 2011 Carla Fracci compare nella lista di personaggi vip consegnata al Comune di Milano per verificare l’assegnazione di immobili del centro storico del capoluogo lombardo a quote minime di affitto [8] [9] [10].
Dama di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana | |
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica» — Roma, 20 ottobre 2003[11] |
Grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana | |
«Su proposta della Presidenza del Consiglio dei ministri» — Roma, 2 giugno 1983[12] |
Medaglia d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte | |
— Roma, 25 febbraio 2000[13] |
Carla Fracci ai funerali di Luciano Pavarotti.