Modena, è scomparso a 83 anni Umberto. Insieme a Giuseppe, Franco e Benito negli anni ’60 diede vita all’impero delle collezioni dei Calciatori
MODENA – E’ morto a Modena venerdì notte, a 83 anni, Umberto Panini, ultimo dei quattro fratelli che negli anni ’60 diedero vita all’impero delle Figurine Panini. Era, in team con Giuseppe, Franco e Benito, il più legato alla parte industriale e tecnica dell’avventura editoriale di famiglia, a cui diede un contributo fondamentale ideando la “Fifimatic”, la macchina che ha permesso ai quattro fratelli di superare la dimensione artigianale e di entrare a pieno titolo tra i grandi marchi editoriali del settore. I funerali si terranno lunedì 2 dicembre a Modena, alle ore 11, presso la chiesa della Parrocchia di Gesù redentore (viale Leonardo da Vinci 270). Ma già la città lo piange: in tanti hanno voluto salutare il re delle figurine nella camera ardente allestita nel museo automobilistico.
Nato a Pozza di Maranello il 3 febbraio 1930, era cresciuto in una famiglia numerosa, in cui la mamma Olga, rimasta vedova prestissimo, era riuscita a sviluppare una fortissima coesione, fondamentale per consentire a Umberto e ai suoi fratelli di superare i drammi della guerra.
Gli anni della formazione scolastica e le prime esperienze professionali – ricorda chi lo ha conosciuto da vicino – servirono a far maturare in Umberto le sue doti innate di problem solving. Una caratteristica che “nel suo caso non significava solo capacità intellettuale di trovare soluzioni ai problemi, ma era indissolubilmente vincolata alla conoscenza concreta delle cose”.
E ancora, i ricordi: “Umberto, con un sorriso ironico sulle labbra e tracciando le linee guida dei progetti sul selciato della sua officina, ha sviluppato alla metà degli anni Sessanta una tecnologia che ancora oggi sta alla base della struttura produttiva dell’azienda. Con un approccio tipicamente modenese in cui la gioia di vivere si accompagna all’etica del lavoro, Umberto è stato uno dei simboli di una generazione che, uscita dalle devastazioni della guerra, sentiva di potere affrontare e vincere le sfide della quotidianità”.
Una vita trascorsa non solo in terra emiliana, la sua. Nel 1957 si imbarcò per il Venezuela dove rimase alcuni anni da emigrante. Dopo la vendita dell’azienda (acquistata dal Gruppo Maxwell nel 1988, mentre ora è di proprietà del gruppo Fineldo) si dedicò ad altro, dando vita a “Hombre” una delle più importanti aziende agroalimentari a ciclo interamente biologico in cui si produce un Parmigiano-Reggiano, e creando un museo dell’auto e della moto, grazie al quale è rimasta a Modena la collezione del Museo Maserati.
In ricordo di Umberto Panini, vengono citate le parole con cui chiude la sua autobiografia “L’America è qua – Una storia di motori, figurine e formaggi“: “Un giorno un signore voleva vendermi un biglietto dell’Enalotto. Gli ho detto: ‘Che cosa vuoi che me ne faccia? Più di quello che ho avuto…’.
Sono convinto che la vita mi ha dato tanto e posso dire di aver affrontato tutte le mie avventure a testa alta, sicuro che da una qualche parte sarei arrivato. In occasione delle nostre numerose riunioni familiari, guardo mia moglie, guardo i miei figli, i miei nipoti, gli altri parenti, ripenso anche a quelli che non ci sono più e mi viene spontaneo pensare: ‘Grazie’ “.