Funerale di Vittorio Casamonica con le note del Padrino, la carrozza con il tiro di 6 cavalli e il lancio da elicottero di petali di rose 20-08-2015
Petali di rose da un elicottero e carrozza nera con fregi in oro hanno accompagnato il membro del clan nell’ultimo viaggio di Vittorio Casamonica. Il carro funebre è stato accompagnato da altre macchine cariche di corone di fiori. La bara è stata poi caricata su una carrozza funebre, tirata da sei cavalli neri. All’entrata della bara, una banda ha suonato il tema de “Il Padrino”. All’uscita del feretro, tra gli applausi, hanno risuonato le note della canzone “Paradise”, colonna sonora del film Laguna Blu. In molti hanno sostenuto la bara, alzandola al cielo. Alcuni striscioni sono stati affissi alla chiesa. Uno riportava la scritta: “Vittorio hai conquistato Roma, ora conquisterai il paradiso”. Al termine del funerale, da un elicottero sono stati liberati petali di rose rosse sulla folla
Verranno trasferiti in 4 nuove aree. La protesta alla Bocca della Verità. Il sindaco Marino a passeggio ai Fori Imperiali: giorno straordinario
di Redazione Roma Online e Manuela Pelati
(Foto Jpeg)
Il Colosseo non avrà più le arcate circondate dai camion bar. Dopo la totale pedonalizzazione di via dei Fori Imperiali, è giunto il giorno dello «svuotamento» dell’area archeologica centrale dai venditori ambulanti. Con le transenne poste fin dalla notte precedente e un massiccio schieramento di forze dell’ordine, venerdì 10 luglio è stata eseguita la nuova determina del Campidoglio per la ricollocazione dei camion bar, urtisti (venditori di souvenir) e fiorai. E anche se fin dalle sette di mattina si sono verificate proteste e attimi di tensione con i vigili, il divieto di stallo dei venditori ambulanti in via dei Fori Imperiali, piazza Venezia, Colosseo e Tridente è riuscito.
Battaglia per la legalità
A far rispettare la nuova regola sono schierati in tutta la zona 250 vigili tra I gruppo Trevi, Monteverde, task-force del comando centrale e Gipt, supportati da polizia e carabinieri. Dopo il via libera del Tar di martedì scorso, è scattata l’operazione fortemente voluta dal sindaco Ignazio Marino fin dal suo insediamento, coronamento di una battaglia per la legalità. «La situazione è sotto controllo, continueremo il presidio nei prossimi giorni», ha dichiarato il comandante dei vigili Raffaele Clemente.
Protesta alla Bocca della Verità
La protesta dei camion bar si è concentrata in piazza Bocca della Verità. I commercianti, circa una trentina, sono rimasti in presidio per tutto il giorno con fischietti e striscioni, schierati in un sit-in. Tra di loro anche Alfiero Tredicine, presidente di Apre Confesercenti. «Vogliamo parlare con il sindaco Marino», «Siamo disponibili a trattare» hanno chiesto alcuni, mentre altri più arrabbiati hanno minacciato: «Se non ci fate entrare oggi, entreremo domani» riferendosi all’area vietata dalla delibera comunale. La protesta si è poi scaldata intorno alle 13 quando gli ambulanti sono saliti sui tettini dei loro mezzi, e a gran voce hanno chiesto un incontro con il sindaco Marino. Nel pomeriggio si è poi svolto un confronto con le organizzazioni sindacali Apre e Apvad e gli assessori Maurizio Pucci (Lavori Pubblici) e Marta Leonori (Commercio). L’appuntamento per un tavolo con l’amministrazione dove i commercianti vogliono trattare lo spostamento ridotto alla metà delle postazioni e ad altre zone è per lunedì prossimo.
Roma «liberata»
Il sindaco Ignazio Marino insieme all’assessore al Commercio Marta Leonori, e l’assessore ai Lavori pubblici, Maurizio Pucci, ha fatto una passeggiata sui Fori Imperiali. «Abbiamo chiuso questa strada al traffico privato e oggi abbiamo eliminato i camion bar. Questo non significa che siamo contro il commercio o la produttività dell’economia della città – ha continuato il primo cittadino – vogliamo solo il decoro che la storia millenaria di questo luogo ci impone e ci richiama». Il sindaco ha poi aggiunto: « L’avevo detto tanto tempo fa durante la campagna elettorale, poi abbiamo avuto qui “plasticamente” la visita di Obama e abbiamo visto quel giorno i Fori come sono oggi. Credo – ha continuato Marino – che la signora Francesca che viene da Agrigento o la signora Maria che viene da Tor Sapienza o Francis che viene da New York debbano avere la stessa visione di questo patrimonio dell’umanita’ nelle stesse condizioni in cui l’ha potuto vedere Obama».
Le nuove postazioni e il Tavolo sul Decoro
I 22 stalli del centro storico, dove attualmente stazionano a rotazione i camion bar che operano nella zona, verranno trasferiti in quattro nuove aree. Il Campidoglio ha individuato nuovi stalli, sempre nel territorio del Municipio I, quello del centro storico di Roma, dove saranno autorizzate le attività commerciali dei camion bar. Saranno dislocati in quattro aree: Lungotevere Oberdan, Lungotevere Testaccio, Lungotevere Maresciallo Diaz, via della Piramide Cestia. Gli urtisti invece dovranno spostarsi dall’area dei Fori e del Colosseo al marciapiede di via di San Gregorio, lato Celio. Questo percorso è stato reso possibile dal lavoro del Tavolo sul Decoro, istituito a maggio 2014 dal dipartimento facente capo all’assessorato alla Roma Produttiva, al quale siedono la direzione regionale del Mibact, la Soprintendenza Speciale per i beni archeologici di Roma, la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio del Comune di Roma, il Dipartimento Attività Produttive, la Sovrintendenza Capitolina, il Municipio I, l’Ufficio Città Storica del Campidoglio e la Polizia Locale.
Marino: giorno straordinario
L’assessore Pucci ha poi spiegato che i camion bar da oggi «sono dislocati nel senso che ciascuno ha un posto definito nel quale possano andare a svolgere la propria attività, che è diverso ovviamente da quello a ridosso delle aree archeologiche. I camion bar potranno sostare in altre aree, sempre per gran parte nel primo municipio, quindi nel centro della città di Roma ma non a ridosso dei monumenti». Una promessa mantenuta per la Giunta Marino. «Come promesso – ha aggiunto Leonori – oggi abbiamo avviato la ricollocazione di 76 postazioni, secondo quanto stabilito dal tavolo del decoro con un lungo lavoro avviato lo scorso anno che ha portato a questo importante atto per il centro». «Non ci sono stati problemi – ha aggiunto Leonori -. C’è una manifestazione pacifica sotto il Dipartimento a via dei Cerchi che va avanti. Fa parte della normale dialettica ma l’amministrazione va avanti secondo quanto stabilito».
Nessun contrasto tra le proteste
Nella giornata non si sono registrati contrasti con le forze dell’ordine e il comandante Clemente con la delegata del sindaco alla sicurezza Rossella Matarazzo e la prefettura, sono stati ringraziati dagli assessori Pucci e Leonori per aver «messo in campo un ottimo lavoro di coordinamento fin dalle prime ore della giornata».
Pugno duro contro abusivi
«La discontinuità che si vede e respira oggi è quella che c’è in tutto il Comune di Roma», ha risposto il sindaco durante la passeggiata ai Fori a chi gli chiedeva in merito alla relazione del prefetto, Franco Gabrielli. I camion bar da oggi «sono dislocati, nel senso che ciascuno ha un posto definito nel quale possano andare a svolgere la propria attività, che è diverso ovviamente da quello a ridosso delle aree archeologiche», ha precisato invece l’assessore Pucci. «Da oggi i camion bar sono fuori dal centro di Roma. Come avevamo promesso. Brava @MartaLeonori». Così, in un tweet, Matteo Orfini, presidente del Pd e Commissario Pd Roma.
Set all’aperto, teatri, laboratori: il nuovo parco dei divertimenti di Castel Romano, ispirato agli studios dei celebri film nati a Cinecittà, aprirà le porte al pubblico il 24 luglio. Nel 2015 sono attesi un milione e mezzo di visitatori con un fatturato stimabile in 55 milioni di euro
ROMA – Nasce Cinecittà Word, il primo parco tematico in Italia dedicato al mondo del cinema. Il grande parco, disegnato da Dante Ferretti (lo scenografo marchigiano vincitore di tre premi Oscar) e con la colonna sonora di Ennio Morricone – cui è dedicata l’area western – aprirà le porte al pubblico il 24 luglio. Oggi, a Castel Romano, la presentazione in anteprima con oltre mille invitati. Lo spazio vanta tra l’altro 20 attrazioni, otto set cinematografici, quattro teatri, quattro ristoranti a tema. L’investimento di IEG (Italian Entertainment Groupon), finora, è stato di 250 milioni.
I principali azionisti di IEG sono Luigi Abete, Andrea e Diego Della Valle, Aurelio e Luigi De Laurentiis e la famiglia Haggiag con la partecipazione di Generali Properties. Il parco sarà aperto al pubblico tutti i giorni, dal 24 luglio, dalle 10 alle 23. Con oltre 260 giorni di apertura annua prevista, “si colloca come uno dei parchi con la stagione di apertura più lunga d’Europa”, spiegano da Cinecittà World. Il biglietto intero di ingresso che dà accesso a tutte le attrazioni e a tutti gli spettacoli del Parco, avrà validità giornaliera e un costo di 29 euro, 23 ridotto per bambini fino a 10 anni e per over 65. Ma si prevede anche un pacchetto famiglie, valido per 2 adulti e 2 bambini, per un costo di 95 euro.
La fase costruttiva e ingegneristica del Parco è durata circa 3 anni. Rispetto al totale dell’investimento già effettuato, il 30% è stato investito per l’acquisto dei terreni, un altro 30% per la parte costruttiva e il restante 40% per le attrazioni e per la realizzazione delle scenografie firmate da Ferretti. Nel 2015 sono attesi 1.500.000 visitatori con un fatturato stimabile in 55 milioni di euro. Cinecittà World, si sottolinea, “ha prestato un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale” anche attraverso “la valorizzazione del verde esistente e un investimento aggiuntivo di oltre 2 milioni di euro in nuove aree verdi. Cinecittà World è parte di un progetto che occuperà complessivamente 150 ettari che si articola in varie fasi”.
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Il tre volte premio Oscr Dante Ferretti illustra la “sua” creatura, Cinecittà World, il primo parco divertimenti in Italia a tema cinematografico di cui ha curatole scenografie. Cinecittà World è a Castel Romano, vanta 20 attrazioni, otto set cinematografici, quattro teatri, quattro ristoranti a tema. Sarà aperto al pubblico tutti i giorni, dal 24 luglio, dalle 10 alle 23. Con oltre 260 giorni di apertura annua prevista, sarà uno dei parchi con la stagione di apertura più lunga d’Europa
Ma vediamo, uno per uno, quali sono i set all’aperto, i teatri, i laboratori. “Cabiria”: roba da kolossal. Lo spettacolare portale d’ingresso di Cinecittà World è un omaggio di Dante Ferretti al primo grande kolossal girato in Italia, Cabiria, di Giovanni Pastrone e Gabriele D’Annunzio, del 1914. Il set ricrea il tempio del Dio Moloch, dal quale la piccola Cabiria viene salvata grazie all’intervento di Maciste.
“Cinecittà Street”: swing e pallottole. Oltrepassato l’ingresso, lo scenario muta notevolmente: il visitatore si trova nella Main Street del parco, calato in un’atmosfera ispirata alla New York degli anni Venti. Siamo nell’epoca del proibizionismo, dei gangster, dello swing. Nella Main Street sono presenti un Barber Shop, all’interno del quale gli ospiti potranno “trasformarsi” in vere comparse del cinema, due ristoranti (l’American Bar e il Charleston Club), un drugstore e il negozio principale del Parco, il Five Points, nome storico di una delle parti più suggestive di Manhattan.
“Sognolabio”, il tempio del fantasy. Tutta dedicata ai bambini, l’area è ispirata al genere fantasy. Il tema è il sogno e l’allestimento in scena è una vera e propria fabbrica di sogni: i piccoli visitatori cucineranno, impasteranno, stamperanno e impacchetteranno i loro sogni custoditi dagli instancabili Creatori. Sul set vi si trovano un chiosco Candy Dreams e 7 kiddie rides, che ripercorrono la catena di montaggio della fabbrica, cui si aggiunge la Splashbattle, un percorso di barche a 8 posti per tutta la famiglia, equipaggiate da cannoni che sparano acqua.
“Aquila IV”: pronti alla battaglia. Siamo su un set interattivo di guerra e Cinecittà World diventa teatro di numerose battaglie di terra, aria e mare. Si racconta la storia vera di un indomito Sommergibile, nome in codice Aquila IV.
“Erawan”: avventura in caduta libera. Uno dei più significativi set di Cinecittà World, Erawan, celebra i film di avventura degli anni Cinquanta con uno stile a metà tra i romanzi di Emilio Salgari e il videogioco Tomb Raider. Il set è incentrato sul tempio del Dio Elefante Erawan, contornato da piante tropicali e suoni che riproducono una giungla. Sulla schiena dell’elefante è realizzata la prima vera attrazione adrenalinica del parco: la Drop Tower: 60 metri di altezza, dai quali i visitatori possono simulare una caduta libera. La Drop Tower è equipaggiata con 4 gondole, 2 delle quali con l’innovativa funzione “tilt”: giunti in cima alla torre, i sedili si inclinano in avanti di 20 gradi dando al passeggero un’esperienza di pura adrenalina. In una delle zampe del grande elefante c’è un negozio allestito come un sontuoso palazzo indiano.
“Ennio’s Creek”: siamo tutti pistoleri. Siamo a Ennio’s Creek, un villaggio western dove troviamo il ristorante-saloon Mezzogiorno al Fuoco, la sala gioco, la miniera, la Chiesa e il classico cimitero polveroso. Tra spaghetti western, pistoleri e ballerine di can-can, i visitatori potranno duellare con gli sceriffi e i più efferati banditi della storia del cinema. In questo set sono proposti numerosi giochi tematizzati per tutta la famiglia, con forti richiami al tema western come i candelotti di dinamite e le botti piene di whiskey. La colonna sonora del set sarà caratterizzata dalle musiche di Ennio Morricone.
“Altair”, occhio agli extraterrestri. Il set è dedicato alle grandi saghe cinematografiche di fantascienza e ci si muove tra alieni e umani.
Altair è il nome di una astronave da poco sbarcata sul pianeta Terra: si tratta di un “10 Inversion Coaster” che rappresenta una delle eccellenze del parco: un roller coaster con un tracciato costituito da 10 inversioni a 360 gradi con le celebri evoluzioni del “cobra roll” e del “corkscrew” che la posizionano tra le grandi attrazioni europee. L’effetto del “viaggio interstellare” fornito ai visitatori è amplificato dalle diverse inclinazioni e dalla scenografia dell’astronave, che racchiude la stazione di carico e scarico. La rampa del treno raggiunge i 35 metri di altezza e una velocità massima che sfiora i 100 chilometri orari.
“Aktium”: nel rifugio dei legionari. Dedicato all’antica Roma, Aktium è un omaggio alla cinematografia del genere peplum. Qui viene riproposta la città di Ambracia, rifugio dei legionari di Marco Ottavio. Il pubblico può provare il Water Ride, attrazione dedicata a tutta le età che appartiene alla categoria delle attrazioni Super Splash: la corsa ha inizio nella stazione, tematizzata da Dante Ferretti con un grande edificio romano del I secolo. I visitatori con due lift raggiungono i 22 metri d’altezza e si immergono in uno scenario di sfida e emozioni tra onde immense ed emozionanti “camel back”.
Al centro del parco si trova la piazza Dino De Laurentiis, omaggio al fondatore degli Studios, con una fontana spettacolare. È il fulcro del parco e potrà ospitare, oltre agli spettacoli a tema di Cinecittà World, concerti e altre iniziative.
Ecco invece i teatri, e le attrazioni ospitate.
Teatro 1. “Enigma”. Con una capienza di circa 1300 posti posizionati su una gradinata telescopica e mobile, il Teatro 1 ospita lo show permanente Enigma, uno spettacolo originale in 5 atti scritto e prodotto da Filmmaster Events, un omaggio alla magia del cinema e all’enigma che ogni storia crea dentro di noi. Un viaggio nelle illusioni, nell’inganno dei sensi, della percezione e della mente. Il Teatro 1 ospiterà anche altri show che cambieranno nel corso della stagione; il primo è lo spettacolo rock All in 15′ – Rock Super Heroes che sarà in scena dal giorno dell’apertura fino a settembre.
Teatro 2. Darkmare. L’atmosfera di questo studio riporta al genere cinematografico thriller-horror in bianco e nero. Viene qui ambientato un set maledetto dalla presenza del diavolo, caratterizzato da un roller coaster indoor con una scenografia che riporta i visitatori nell’immaginario dell’Inferno dantesco illustrato da Dorè. Il treno parte dalla stazione di carico, tematizzata in stile selva oscura, il percorso si snoda lungo le anse del fiume Stige, in un ambiente inquietante. Lungo il tragitto, una sorpresa ad alto impatto emotivo: il “Free Fall”, un’assoluta novità in Europa, un viaggio fino all’ultimo girone infernale.
Teatro 3. Il proiettore incantato. Il set è allestito come un enorme proiettore cinematografico. Il set è un playground multilivello che può contenere contemporaneamente 150 bambini tra i 3 e i 12 anni.
Teatro 4. Ciak, si gira. All’interno di un vero teatro con una capienza di 250 persone circa, gli show selezionati sono un mix di performance artistiche. Sono previsti due spettacoli: il primo è Audition: cosa succede veramente in un casting? Il nostro regista deve trovare il cast per il suo film musicale, gli spettatori saranno coinvolti nella selezione degli artisti. Il secondo show è Come ti faccio un film: i titoli di coda, in cui gli spettatori scopriranno il backstage di un film e il lavoro di chi sta dietro alla telecamera.
Infine, i laboratori: sono tre, di fianco a Piazza Dino de Laurentiis.
Laboratorio 1. Con Kroma K, grazie alla tecnologia del green screen di ultima generazione i visitatori potranno diventare protagonisti di un’avventura digitale e vivere l’esperienza di far parte di un film come fossero delle vere star. All’interno dello stesso laboratorio è in programma anche Dante Ferretti – Design of a dream: dal giorno dell’apertura fino alla fine di settembre si potrà visitare uno spazio espositivo dedicato a Dante Ferretti, tre volte premio Oscar e, in particolare, agli artwork da cui sono state realizzate le scenografie del Parco. Un fantastico “dietro le quinte” e un tributo all’eccellenza cinematografica italiana nel mondo.
Laboratorio 2. In questo laboratorio, gli ospiti si siederanno all’interno di speciali vetture per compiere un giro meraviglioso e adrenalinico nell’esplorazione dello spazio. Titolo: Cinecitram, un viaggio reso ancora più realistico da una superficie di proiezione 3D che circonda gli ospiti.
Laboratorio 3: Velocità Luce. In questo set si gira un film di fantascienza sulle corse di macchine avveniristiche. Il pubblico più giovane si troverà immerso in luci fluo, motori ruggenti e una pista di laser per una competizione senza regole.
Appuntamento alle 12 a Lettere, poi l’incursione nel palazzo centrale. E a Fisica assemblea con i prof. In nottata occupata la facoltà di Scienze Politiche e il dipartimento di Igiene. Ieri gli scontri e poi il Senato Accademico annullato. E’ di nuovo battagliadi VIOLA GIANNOLI e TOMMASO CROCOLIhttps://www.youtube.com/watch?v=2p2HTNAba2k
Ieri le contestazioni, i cortei interni, il lancio di petardi nei viali universitari, le scritte sul muro del rettorato, le cariche decise della polizia, la denuncia per due ragazzi. Oggi gli studenti della Sapienza tornano nel luogo della battaglia, il loro ateneo. E qui intorno a mezzogiorno, dopo essersi dati appuntamento a Lettere, i ragazzi hanno occupato l’Aula Magna e l’ufficio del rettore Luigi Frati per chiedergli di lasciare prima del tempo la poltrona (il suo mandato scade a ottobre prossimo) attaccando manifesti con scritto ‘Risposte e dimissioni’.
Prima l’incursione di un piccolo gruppo, poi un corteo di un centinaio di persone sempre diretto verso il palazzo centrale dell’ateneo, tra i fumogeni, per sedersi in assemblea sotto all’affresco di Sironi nell’enorme sala progettata da Piacentini. In contemporanea al nuovo edificio di Fisica, da cui ieri è partita la manifestazione, parte delle lezioni sono sospese per due ore per discurere con i prof quanto accaduto ieri.
Poi gli studenti hanno lasciato l’aula magna e sono ripartiti in corteo per i viali dell’università per poi uscire su via De Lollis. “Seguiremo Frati ovunque, saremo la sua ombra finché non si dimetterà”.
Un’azione decisa ieri nell’assemblea a Fisica, a fine giornata, quando gli slogan e i cori – molti anche duri contro le forze dell’ordine dopo gli incidenti nella cittadella universitaria – hanno lasciato il posto al dibattito e ali interventi al megafono, ai comunicati e ai racconti. Chiare e dure le richieste: “Fuori i signori dell’austerity dall’università. Fuori gli sbirri dall’università. Letta e Napolitano tornate a casa. Frati dimettiti”.
Una nuova battaglia cominciata già ieri notte con l’occupazione della facoltà di Scienze Politiche e del dipartimento di Igiene dentro ai quali hanno dormito gli studenti.
L’obiettivo è ora dunque il numero uno del più grade ateneo italiano, contestato duramente durante il suo rettorato, e oggi reo di aver invitato le più alte cariche dello Stato – “dirette responsabili” per gli studenti “della devastazione dei nostri territori e delle nostre università” – al convegno sulla Green Economy e di aver consentito l’ingresso di blindati e agenti in assetto antisommossa con i quali si sono scontrati i manifestanti.
“L’annuncio della contestazione da parte degli studenti è bastato per convincere Napolitano e Letta a non presentarsi – raccontano i ragazzi – Al posto loro decine di agenti in tenuta antisommossa, che hanno caricato alle spalle, mentre il corteo, passato sotto il rettorato, aveva già praticato un sanzionamento determinato (l’assedio al rettorato con fumogeni, scritte e calci contro il portone, ndr)”.
“Sappiamo benissimo – aggiungono i ragazzi scagliandosi contro il rettore – che l’ordine di far entrare il reparto celere, per la prima volta dopo anni, all’interno dell’ateneo viene proprio da Frati. Ne sono consapevoli anche i professori, ricercatori e lavoratori della Sapienza, che oggi pomeriggio (ieri, ndr) si sono rifiutati di partecipare al Senato Accademico, impedendone lo svolgimento. Un fatto gravissimo che non si vedeva da anni e che ci segnala la volontà politica di un governo a cui non interessa nessun confronto. Inoltre è molto significativo e deve far riflettere il fatto che la repressione venga agita differentemente in base a chi si ha di fronte. Con i “Forconi” tanto di cappello e la polizia si toglie il casco e scopre il viso, con gli studenti e i precari, con chi prova ad opporsi alla macelleria sociale dell’austerity, cariche alle spalle e manganellate sulla testa”.
Poi la richiesta, netta, di dimissioni: “Crediamo sia fondamentale che il Rettore si assuma le sue responsabilità e venga riconosciuto per quello che è, il mandante delle violente cariche viste in mattinata. Chiediamo con forza le sue immediate dimissioni, nient’altro c’è da dire su chi riconosce nell’università un mero luogo di accumulazione, di profitto e che apre le porte alla privatizzazione e aziendalizzazione del sapere e della ricerca, oltre che alla polizia”.
Il caso finisce in Parlamento. Interrogazione dei deputati pd al ministro Alfano: “Raid da arginare immediatamente”
di FEDERICA ANGELI e GIUSEPPE SCARPA
Sarebbero almeno una cinquantina le vittime del Bagla Tour. I numeri dei pestaggi di ragazzi del Bangladesh aggrediti da gruppi di giovani vicini alla destra romana sono un dato davvero allarmante. Perché tradotto in cifre, dal novembre del 2012 fino a oggi, significa che 4 “bengalini” (così vengono chiamati gli immigrati dai partecipanti ai raid) al mese hanno subìto percosse. Una media di un pestaggio a settimana.
“I numeri delle violenze sono oggettivamente allarmanti – dichiara l’avvocato Carlo Scepi, punto di riferimento della comunità del Bangladesh a Roma – Qui stiamo parlando, molto probabilmente, di aggressioni a sfondo razzista di una vigliaccheria unica. Anche grazie agli articoli sul Bangla tour ho potuto appurare quanto elevato fosse il fenomeno, poiché dopo l’inchiesta diverse sono state le vittime che sono venute nel mio studio a raccontarmi le rispettive aggressioni subite. Tutti sanno che i cittadini bengalesi sono miti di carattere e minuti fisicamente e poco inclini a denunciare”.È proprio per queste caratteristiche infatti che, stando a quanto dichiarato da uno dei picchiatori intervistato da Repubblica, i bengalesi vengono presi di mira.
Intanto Khalid Chaouki, deputato del Pd, coordinatore dell’intergruppo parlamentare immigrazione ieri ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno Angelino Alfano.
“Vorrei sapere da Alfano – ha dichiarato – quali provvedimenti intenda prendere per contrastare il degenerare di queste azioni squadriste ai danni dei bengalesi e delle altre comunità straniere. Le ronde e pestaggi evidenziano una violenza di chiara matrice politica e ideologica che sembra far capo a Forza Nuova. Questi pericolosi estremisti vedono nello straniero e nell’immigrato, non tanto il pericolo, quanto l’opportunità di compiere un rito di passaggio, un rito violento e vigliacco che individua una preda ‘facile’, particolarmente indifesa. Condanniamo e respingiamo con forza una brutalità tanto feroce e vigliacca”.
Solidarietà alla comunità bengalese è arrivata dal presidente del gruppo capitolino Aggiunto Madisson Godoy e dai consiglieri capitolini aggiunti, a nome di tutte le comunità straniere di immigrati che essi rappresentano.
“La violenza verso le minoranze – ha detto – è sempre deplorevole. In questo caso ha colpito una comunità, quella del Bangladesh, molto pacifica e laboriosa. Ci stringiamo al dolore delle vittime e alle loro famiglie, confidiamo nell’aiuto dei nostri amici, cittadini romani, che non si riconoscono nella violenza scatenata dall’odio razziale e siamo fiduciosi che le autorità competenti si impegneranno a sconfiggere queste forme di violenza”.
“Assediamo i palazzi del potere”. Convocata un’assemblea sotto la statua del Bersagliere. Presidio almeno fino a quando saranno ricevuti dal ministro delle Infrastrutture. I manifestanti attaccano la stampa: “Parla solo di scontri”
ROMA – Accampati ad oltranza nel piazzale di Porta Pia, a Roma. Dicono ‘No’ all’austerità e chiedono “una casa e un reddito per tutti”. Gli antagonisti non si fermano e, dopo una notte passata nelle tende piantate sotto la statua del Bersagliere, convocano un’assemblea e invitano “la città di Roma”. Appare così, all’indomani della manifestazione di ieri Porta Pia e l’acampada proseguirà almeno fino a martedì.
Una decisione quella di non fermare la protesta davanti al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che in mattinata ottiene un risultato: un incontro con il ministro delle Maurizio Lupi. “Ci è arrivata comunicazione questa mattina”. “Martedì prossimo, alle 18, il ministro sta convocando i sindaci di altre città per un confronto sulle condizioni che noi abbiamo dettato, che per noi rimangono valide. Su queste condizioni non faremo un passo indietro”, dice Paolo Di Vetta, fra gli organizzatori della manifestazione. Sempre martedì il movimento annuncia una nuova manifestazione, mentre alla fine della settimana è prevista anche un sit-in in concomitanza l’assemblea annuale dei sindaci a Firenze.
Alfano. All’indomani della manifestazione, il vice premier e ministro dell’Interno Angelino Alfano, ringrazia le forze dell’ordine e i manifestanti pacifici. “Lo Stato si è dimostrato più forte di chi vuole sovvertire le regole e le leggi. Le forze dell’ordine hanno contenuto, arginato e battuto le forze del disordine – dice – abbiamo espulso 5 black bloc francesi, abbiamo fermato sedici persone e tutto è andato bene”. Proprio lunedì gli antagonisti si riuniranno a piazzale Clodio per assistere al processo per direttissima degli arrestati.
L’assemblea. L’assemblea è incominciata dopo una notte tranquilla. Un incontro che – spiegano gli organizzatori – deve rappresentare un momento di “discussione e rilancio del percorso” iniziato con la manifestazione. “I numeri e la qualità della partecipazione alla giornata di mobilitazione mostrano che le strategie di panico non hanno funzionato. Il messaggio del terrore non ha tenuto la gente a casa”. Ed ecco perché “l’acampada non è il punto di arrivo, ma l’inizio della sollevazione”.
“L’unica grande opera che c’interessa – spiegano ancora i promotori – è casa e reddito x tutti!”. Dall’acampada che sta assediando i palazzi dell’austerity a Porta Pia invitiamo la città di Roma ad un’assemblea di discussione e rilancio del percorso. Raggiungeteci a Porta Pia!! Assediamo i palazzi del potere!!”.
Critiche alla stampa. Questa mattina diversi i manifestanti hanno criticato le cronache della manifestazione sui giornali. “Non mi ritrovo con quello che sto leggendo – racconta una ragazza – già dal principio si era creata attenzione mediatica, si parlava di un nuovo 15 ottobre, per distogliere l’attenzione dalle cause che ci hanno portati in piazza”. Jacopo, un ragazzo di Torino, aggiunge: “In generale si tende sempre a calcare la mano sugli scontri, sullo spauracchio black bloc, mentre non si pone attenzione sulle motivazioni del corteo”. Ma non ci sono solo giovani. Tra le voci c’è anche quella di Claudio, un cinquantenne arrivato da Torino che dice:“Dovete smetterla! Non ci sono manifestanti violenti e non violenti, abbiamo fatto una manifestazione unita!”.
La manifestazione. Quello di ieri è stato un sabato caldo per la capitale e per le strade del centro di Roma hanno sfilato decine di migliaia di cittadini (forse 100.000) in lotta per la casa, in lotta contro la precarietà. Cittadini che si oppongono, in modo civile, allo spreco delle grandi opere. Durante la manifestazione un centinaio di persone fra anarchici, incappucciati, black bloc, con bandiere nere e bandiere rosse, sono entrati in azione a Roma, ma questa volta il servizio d’ordine del corteo stesso li ha arginati. E così gli episodi di violenza sono stati arginati. Alcune bombe carta sono state lanciate contro i ministeri.
La polemica. Oggi il presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, risponde a quanto dichiarato dal sindacato dei cronisti che aveva criticato il sindaco di Roma, Ignazio Marino, in quanto assente nella capitale durante le manifestazioni di ieri. “Avrei capito se il sindaco non fosse rimasto a Roma perché occupato a tagliare un nastro o per andare in vacanza. Ma qui ad Auschwitz non è una vacanza”. Pacifici ha sottolineato di essere “sicuro che il sindaco è partito nella piena consapevolezza che si potessero gestire entrambe le situazioni”.
Confcommercio: persi 2 milioni di euro. Se la manifestazione è passata con piccoli tafferugli, è invece andata decisamente peggio per i negozi romani, con la Confcommercio che parla di “disastro economico” quantificabile con un calo dei fatturati pari a “2 milioni di euro”. “Basta. Troviamo soluzioni alternative per queste manifestazioni”, tuona il presidente di Federmoda, Massimiliano De Toma che fa suo l’appello del presidente della Confcommercio, Giuseppe Roscioli, di sposare questi eventi “alla domenica”.
La Galería Borghese, en Roma se presenta como na obra de arte que contiene, a su vez, muchas otras dentro, un cofre de tesoros hecho construir por Scipione Borghese, el cual puede considerarse un descubridor de talentos, basta pensar en Caravaggio o Gianlorenzo Bernini.
La villa acoge la más grande colección del mundo de obras de Caravaggio y un gran número de obras maestras de Bernini: Eneas y Anquises, El rapto de Proserpina, el David o Apolo y Dafne sólo por citar algunas.
En su interiorencontramos algunas de las obras más famosas de Canova, com el magnífico retrato de Paolina Bonaparte
I trasporti pubblici capitolini nella ‘lista nera’ del portale ‘gov.uk’. I consigli ai britannici in vacanza nella capitale: “Lasciate gli oggetti di valore in albergo”. Descritti anche i movimenti delle bande: “Sui mezzi mentre uno distrae la vittima, gli altri lo ripuliscono”
“State attenti ai trasporti pubblici, in particolare alle aree affollate a Roma, specialmente alla stazione Termini e sull’autobus della linea 64 per piazza San Pietro”, alcuni dei luoghi dove le “gang” entrano in azione, con “scippatori” e “borseggiatori”. Poi l’ultimo drastico consiglio: “Lasciate gli oggetti di valore in albergo”.
Le raccomandazioni per i britannici in vacanza in Italia arrivano dal sito del governo britannico ‘gov.uk’, alla voce ‘Crime’, negli avvisi per i turisti di sua Maestà in Italia. Il sito descrive anche i movimenti delle bande, “spesso organizzate e tra cui potrebbero esserci minorenni”. “Sui bus o in metro – spiega ‘gov.uk’ – mentre uno distrae la vittima, gli altri lo ripuliscono”. Oltre ai trasporti pubblici capitolini, nella ‘lista nera’ del portale del governo britannico e finito anche l’aeroporto di Fiumicino e i treni notturni.
Non solo il warning lanciato dal sito del governo britannico, però. la pericolosità di Roma è segnalata anche dalla stampa estera e da alcuni siti per turisti. Usa Today, ad esempio, pubblica proprio un vademecum sul suo sito dove spiega agli aspiranti turisti come difendersi dai borseggiatori a Roma. I consigli spaziano dall'”evitare di fissare a lungo il Colosseo” al “non fidarsi di bambini, presunti poliziotti in borghese o gente sbadata”. Sui forum nei siti per viaggiatori si affronta proprio “la situazione del ‘pickpocket’ (borseggiatori) nella Capitale”, qualcuno pubblica interviste a turisti-vittime. Più drastico il consiglio del Chicago Tribune che a giugno suggeriva: “non andate a Roma”. L’Usa Today, che propone in otto consigli come evitare i borseggiatori, raccomanda di diffidare dalle zone affollate come la stazione Termini, la Fontana di Trevi e il Colosseo, dove “non bisogna fissare a lungo” il monumento, perché‚ c’è chi “si avvicina lentamente per afferrare le fotocamere e scappare”. La raccomandazione è anche quella di “non indossare gioielli appariscenti o oggetti costosi”, e come evidenziato di non fidarsi di “bimbi che si avvicinano”, “presunti agenti in borghese”, “gente che finge sbadatamente di rovesciarti cibo addosso”.
Un servizio tv caricato sul sito ‘Today’ si chiede invece se a questo punto ormai “non c’è nulla di sacro”, portando le testimonianza di turisti vittime di borseggi all’interno della Cappella Sistina mentre ammiravano gli affreschi col naso all’insù. Dennis Byrne sul Chicago Tribune è drastico: “Come evitare i borseggiatori a Roma? Non ci andate”, spiega il titolo del suo articolo. E dice ai suoi lettori: “Fin quando la polizia non acciufferà i ladri,? non tornerò. Vi consiglio di fare lo stesso”.