Festa de “Il Fatto Quotidiano”, 07/06/13.
Intervento di Travaglio: “L’inciucio”.
Festa de “Il Fatto Quotidiano”, 07/06/13.
Intervento di Travaglio: “L’inciucio”.
In questa puntata, Nuzzi indaga su quale sia il ruolo e le finalità di cricche, comitati d’affari, network orizzontali che si annidano nelle pieghe del potere istituzionale. In studio, un ospite inedito: Luigi Bisignani. In occasione dell’uscita del libro ‘L’uomo che sussurra ai potenti’ (ChiareLettere, 2013), la prima intervista televisiva di una delle figure più controverse nel panorama politico italiano degli ultimi trent’anni. Bisignani — amico di Gelli, pupillo di Andreotti, fedelissimo di Gianni Letta — è da sempre il suggeritore dei potenti, capace di influenzare le scelte di ministri, le nomine di banchieri, top manager e comandanti generali. In esclusiva per la trasmissione di Gianluigi Nuzzi, il faccendiere milanese svela i retroscena del potere: da Andreotti a Berlusconi, fino alle scelte del governo di Enrico Letta.
“Le Mani Pulite” (riunito il pool di mani pulite) è il titolo della puntata di giovedì 22 marzo di Servizio Pubblico.
Dalla Lombardia alla Puglia, dall’Emilia alla Liguria, da Tangentopoli non sembrano essere passati vent’anni. «C’è una questione morale, ma nessuno si chiami fuori» ha ripetuto, durante le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il presidente della Repubblica Napolitano. Ma che ne è stato della stagione di Mani Pulite? Cosa pensano, della corruzione oggi, i protagonisti di allora? E i partiti riusciranno ancora una volta a rilegittimarsi?
Ospiti di Michele Santoro: gli ex pm del pool di Mani Pulite Antonio Di Pietro, Gherardo Colombo e Piercamillo Davigo; l’europarlamentare Clemente Mastella. E una sorpresa di Francesca Fornario.
Tra i servizi, un’inchiesta sulla nuova tangentopoli milanese, e un’intervista di Sandro Ruotolo a Francesco Maria De Vito Piscicelli, l’imprenditore coinvolto nell’inchiesta sugli appalti del G8, che racconta il “sistema gelatinoso”.
Alla scoperta dei grandi personaggi del nostro immaginario collettivo attraverso la lettura del linguaggio del corpo. Psicologi, semiologi, sociologi, studieranno le immagini relative ai protagonisti e ci guideranno nell’interpretazione dell’ascesa, la crisi, la magnificazione o la caduta dei miti contemporanei. Tra gli specialisti anche il dott. Francesco Di Fant, esperto di linguaggio del corpo.
Undicesima puntata: BETTINO CRAXI
Stasera presso la Camera del Lavoro di Milano il dibattito sul libro insieme agli autori, Piercamillo Davigo e al procuratore aggiunto Francesco Greco. Tutto iniziò il 17 febbraio 1992 con l’arresto di Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio
Sono passati due decenni da Mani Pulite, ma la storia di allora è ancora attuale. Ne discuteranno stasera Gianni Barbacetto, Peter Gomez e Marco Travaglio, autori di “Mani pulite” (Chiarelettere, prefazione di Piercamillo Davigo) insieme a Piercamillo Davigo e al procuratore aggiunto di Milano Francesco Greco. L’appuntamento è alle 20.45 presso la Camera del lavoro del capoluogo lombardo (Corso di Porta Vittoria 43) e domani alla Feltrinelli Express alle 18.30 (Stazione centrale, Milano).
Si tratta di un libro che racconta l’Italia dell’illegalità permanente. Un documento storico che rimarrà per sempre sul tradimento della politica. La cronaca di fatti e misfatti parte da Milano, 17 febbraio 1992, arresto di Mario Chiesa, presidente del Pio Albergo Trivulzio: il primo tangentomane che fa tremare l’impero, a due mesi dalle elezioni. Saranno elezioni terremoto, quelle del 1992, stravinte dal partito degli astenuti (17,4 per cento) e dalla Lega nord. Intanto la Prima Repubblica va in galera ed è ancora solo superficie.
Nello stesso anno i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino vengono trucidati a Palermo e ancora oggi rimangono aperti molti processi sulle stragi. Un anno dopo la corruzione è ormai un fatto nazionale, nessun partito escluso, con 70 procure al lavoro, 12.000 persone coinvolte per fatti di tangenti e circa 5000 arresti. “L’Italia sta risorgendo”, saluta così l’anno nuovo il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. Peccato che sia l’inizio del 1994, l’anno di Berlusconi e dell’inizio della restaurazione.
Scatta l’operazione ‘Salvaladri’, con gli imputati che mettono sotto accusa i magistrati. È il mondo alla rovescia e gli italiani assistono allo spettacolo. Alcuni protestano, molti si abituano e finiscono per crederci. Poi gli anni dell’Ulivo, della Bicamerale e dell’inciucio centrodestra-centrosinistra, che produce una miriade di leggi contro la giustizia: ad personas, ad castam e ad mafiam. Fino al 2001, che avvia il quinquennio della definitiva normalizzazione: il ritorno di Berlusconi, decine tra imputati e condannati di nuovo in Parlamento, le leggi ad personam, i reati aboliti, i giudici trasferiti. E poi ancora i due anni del secondo governo Prodi e i tre del terzo governo Berlusconi, che fra indulti e altre leggi vergogna ripiombano il paese negli scandali e nella crisi finanziaria. Infine il governo Monti, sempre in attesa di una seria legge anticorruzione, vent’anni dopo.