Giuseppe era il capovoga dell’armo e Carmine il prodiere. Il loro palmarès comprende due allori olimpici e sette titoli mondiali conquistati tra il 1981 ed il 1991. Tuttavia, nel 1994, infortunato Giuseppe ai campionati mondiali di Indianapolis, Carmine ottenne quella che resta la sua unica medaglia conquistata senza il fratello: sempre con l’equipaggio del 2 con, in coppia con Gioacchino Cascone (timoniere Antonio Cirillo) si aggiudicò la medaglia d’argento.
Sicuramente, tra le tante, occorre ricordare la finale olimpica di Seoul 1988, quando l’equipaggio italiano vinse l’oro sconfiggendo il temuto armo inglese composto da Sir Stephen Redgrave, considerato il più forte canottiere della storia, e Andy Holmes, che finirono addirittura in terza posizione, preceduti dall’equipaggio della Germania Est.
I fratelli hanno gareggiato assieme per 13 stagioni (dal 1981 al 1993, anno del ritiro di Giuseppe). In precedenza Giuseppe, più grande di tre anni, aveva gareggiato con altri prodieri e dopo il 1993, Carmine continuò a gareggiare per un altro paio di stagioni, conquistando ancora un argento mondiale.
(Fonte: Wikipedia)
L’azzurro batte per superiorità, dopo che il match si era chiuso sul 9-9, il gaboniano Anthony Obame
LONDRA – Fa festa il taekwondo azzurro. Carlo Molfetta ha regalato all’Italia l’ottavo oro alle Olimpiadi di Londra. In una finale tiratissima, battuto l’atleta del Gabon Anthony Obame nella categoria +80 kg. La decisione è avvenuta per superiorità, dopo che che l’incontro si era chiuso sul pareggio 9-9 e non si era risolto nemmeno al golden point. Bronzo per il cubano Robelis Despaigne ed il cinese Liu Xiaobo. L’Italia del taekwondo, dopo il bronzo di Mauro Sarmiento nei -80 Kg, chiude così la sua avventura a Londra2012 con due medaglie.
L’azzurro vince il titolo olimpico nella specialità da tre posizioni. Per lui è la seconda medaglia dopo l’argento dai 10 metri. Petrucci: ”Chiamatemi pure nazionalista ma questa è l’Italia che mi piace, quella che vince, quella che fa suonare l’inno”
LONDRA – Settima medaglia d’oro per l’Italia alle Olimpiadi di Londra. Niccolò Campriani ha vinto la medaglia d’oro nel tiro a segno, specialità carabina da tre posizioni, dei Giochi olimpici di Londra. L’azzurro, già medaglia d’argento nella carabina dai 10 metri, alla Royal Artillery Barracks ha chiuso le qualificazioni al comando della classifica generale, con 1180 punti, record olimpico, dei quali: a terra 396, in piedi 390 e in ginocchio 394. In finale il fiorentino ha mantenuto il vantaggio sui rivali diretti chiudendo in 1278.5: secondo e medaglia d’argento il sudcoreano Jonghyun Kim (1272.5), bronzo per lo statunitense Matthew Emmons, 1271.3.
Presente alla gara di Campriani il presidente del Coni Gianni Petrucci che ha replicato alle critiche di Grillo che aveva definito i Giochi il trionfo del nazionalismo: ”Chiamatemi pure nazionalista ma questa è l’Italia che mi piace, quella che vince, quella che fa suonare l’inno. Campriani è l’atleta ideale, bravo nello sport e nella vita”, aggiunge Petrucci riferendosi al neocampione olimpico.
Finora “sono 7 ori”, dice riferendosi al bottino raccolto dalla spedizione. “Oggi voglio essere felice e contento, le analisi poi si faranno alla fine”, aggiunge.
SPORTLa nostra medaglia d’argento nella gara della carabina da 10 metri ha battuto tutti nella sua ultima competizione, facendo segnare anche il nuovo record olimpico della specialità
dall’inviato Marco Letizia
LONDRA – E’ stato il migliore di tutti. E ora nessuno lo può contestare. L’azzurro Niccolò Campriani, gia medaglia d’argento nella carabina 10 metri, ha vinto la finale della carabina 3 posizioni 50 metri con il il nuovo record olimpico. E’ la settima medaglia d’oro dell’Italia in questi Giochi.
LA CLASSIFICA – L’azzurro, ha chiuso le qualificazioni al comando della classifica generale, con 1180 punti, record olimpico, dei quali: a terra 396, in piedi 390 ed in ginocchio 394. Il fiorentino, poi, in finale, ha mantenuto il vantaggio sui rivali diretti: secondo e medaglia d’argento il sudcoreano Jonghyun Kimlo, terzo e medaglia di bronzo lo statunitense Matthew Emmons.
PETRUCCI – «Questa è l’Italia che vince, che fa suonare l’inno. Datemi pure del nazionalista, ma sono contento e fiero di essere italiano e di essere il presidente del Coni» sottolinea soddisfatto il numero uno dello sport italiano Gianni Petrucci dopo la vittoria dell’oro di Campriani.
Combattimento interminabile con i giapponesi che rendono la vita durissima agli azzurri, che però vincono 45-39
Dal nostro inviato MARCO LETIZIA
LONDRA – Una gara interminabile. Punto a punto. Ma alla fine è l’urlo di Andrea Baldini a segnare il trionfo azzurro contro il Giappone. L’Italia del fioretto a squadre è medaglia d’oro. Il sesto di questi Giochi. Sulla pedana dell’ExCel, nell’ultima gara del programma a cinque cerchi della scherma, Andrea Baldini, Giorgio Avola e Andrea Cassarà (Valerio Aspromonte, impiegato solo nei quarti è stato la riserva), hanno superato infatti in finale il Giappone per 45-39.
OBIETTIVO RAGGIUNTO – «Era l’obiettivo che inseguivamo da tanto e siamo felicissimi» commenta a fine gara Andrea Baldini. Che con Cassarà ha piazzato le stoccate finali, quelle della differenza, visto che i giapponesi hanno opposto una strenua resistenza agli azzurri fino almeno fino al 38-36 per gli azzurri. «Siamo contenti – aggiunge l’azzurro – ma forse lo capiremo meglio da domani cosa abbiamo fatto oggi».
IL PRESIDENTE – «Sono stati splendidi tatticamente e intelligenti nell’affrontare l’assalto in maniera attenta. I giapponesi erano difficili da affrontare» sottolinea alla fine un emozionatissimo Giorgio Scarso, presidente della Federscherma. Che ha motivo di gioire: mai nelle precedenti edizioni delle Olimpiadi l’Italia aveva conquistato tutti e due gli ori di quest’arma nel torneo a squadre.
La Rossi vince la finale del tiro a volo specialità trap dominando la gara con un solo errore su 100 tiri. La dedica è per i terremotati: ”La mia regione non deve mollare mai” dall’inviato MARCO MENSURATI
LONDRA –La gara di skeet olimpico femminile non c’è mai stata, a Londra 2012. C’è stata piuttosto la luminosa esibizione di talento puro di una ragazzina italiana di 20 anni: 99 piattelli rotti sui cento lanciati, colpi sparati con una costanza distruttiva quasi scientifica, record juniores, record del mondo e record olimpico infranti pure loro e soprattutto una medaglia d’oro splendente come un piccolo sole appeso al collo. Viene da Crevalcore Jessica Rossi, “anima di un’Emilia che tiene botta”, dice, e che “oggi, qui a Londra ha vinto anche lei una bella medaglia d’oro”.LE FOTO
Posata la carabina, liberatasi dagli abbracci del coach e dei “calamaroni” del Coni che erano piombati alle Barracks per prendersi qualche riflesso di quest’oro dolce dolce, Jessica raggiunge le telecamere che l’aspettano e le affronta con un sorriso che sbriciola quell’immagine da John Wajne che fino a quel momento, nascosta dietro gli occhialoni da sole, aveva mandato in giro per il mondo. “Da quando sono qui – dice – sono andata a letto tutte le sere pensando a una sola cosa: a me che tornavo in Emilia con questa medaglia. Per questo motivo quando ho sparato l’ultimo colpo e ho alzato lo sguardo verso il tabellone, la prima cosa che ho fatto è stata pensare alla mia Emilia e a tutta la forza che mi ha dato in quest’avventura”.
Una forza dimostrata largamente in tutta la gara, ma soprattutto quando, a oro ormai vinto ha sbagliato l’unico piattello di una giornata perfetta. Ma il vantaggio, e soprattutto la supremazia tecnica dimostrata erano tali che non avrebbe avuto senso fare altro: “Mi sono messa a ridere”.
Le prossime ore saranno piene di cerimonie e riti. A partire dall’inno sul podio e dalle lacrime d’ordinanza. Poi ci sarà l’antidoping e le conferenze stampa e la serata a Casa Italia con gli altri atleti e i vip: “Ma la vera festa – racconta il suo fidanzato – la faremo quando torneremo a casa, a Crevalcore dove la sua gente non aspetta altro che riabbracciarla”.
C’è la firma di Valentina Vezzali sulla vittoria delle azzurre a Londra. Ap
Eccole, le quattro regine. Da sinistra la campionessa olimpica Elisa Di Francisca, l’argento olimpico Arianna Errigo, il bronzo olimpico Valentina Vezzali e Ilaria Salvatori. Afp
Elisa Di Francisca, Arianna Errigo, Valentina Vezzali e Ilaria Salvatori non falliscono: la finale con la Russia finisce 45-31 e regala all’Italia il quarto oro a Londra 2012. La 38enne di Jesi, al nono podio, diventa la donna italiana con più medaglie nella storia olimpica di tutti gli sport
di FULVIO BIANCHI
LONDRA – Ballano, ecco la haka delle nostre meravigliose ragazze della scherma. “Squadra matta, matta da legare: e nessuno ci potrà fregare”, cantano e si abbracciano. Il Dream Team che non tradisce mai. Dopo la tripletta (oro Elisa Di Francisca), argento (Arianna Errigo) e bronzo (Valentina Vezzali) nel fioretto individuale, ecco che il quartetto azzurro (si è aggiunta oggi Ilaria Salvatori di Frascati, classe ’79, Gruppo sportivo Aeronautica) fa a pezzi anche la Russia nella finale. Elisa, Arianna, Valentina e Ilaria: il nostro Dream Team.Le nostre splendide azzurre si erano presentate favorite nella gara a squadre, con il primo posto stagionale nel ranking mondiale. E non hanno sbagliato un colpo. In finale sono arrivate battendo prima la Gran Bretagna (42-14), poi la Francia (45-22). Per le russe non c’è stato nulla da fare: Vezzali-Deriglazova 5-2; Errigo-Korobeynikova 5-3; Di Francisca-Shanaeva 5-1; Errigo-Deriglazova 5-2; Vezzali-Shanaeva 5-3; Di Francisca-Korobeynikova-51; Salvatori-Shanaeva 5-9; Di Francisca-Deriglazova 5-3; Vezzali-Korobeynikova 5-7. La stoccata finale, tocca proprio a lei, alla regina, alla Vezzali. Che si inginocchia e bacia la pedana. Finisce 45-31. Distrutta la Russia. Non c’è mai stata gara, mai le russe hanno messo in difficoltà le azzurre, concentrate, cattive, ancora con tanta voglia di podio. Una vera squadra, anche se ci sono caratteri diversi, amicizie e anche “non amicizie”. Non importa, sul podio più alto salgono tutte insieme, felici, allegre, sorridenti. La danza, tutte insieme.
Il giro di campo con il tricolore. Un pubblico impazzito. La gioia della Vezzali: “Ci tenevamo tanto, grazie al pubblico che era qui, grazie agli italiani che ci hanno visto in tv. Siamo state una squadra fantastica. I sogni a volte si realizzano, ho eguagliato il record di sei medaglie olimpiche di Mangiarotti, credo sia felicissimo di quello che ho fatto e adesso devo superarlo. Ora mi prenderò un po’ di vacanza, poi un fratellino o una sorellina per il mio Pietro e poi penserò a Rio…”. Di Francisca: “Ci ho preso gusto, questo è il risultato di quattro anni di lavoro”. Errigo: “Dopo l’argento, finalmente l’oro. Ce la siamo conquistata questa medaglia”. La Salvatori ringrazia le compagne, è commossa anche lei.
Per la Vezzali questo è il nono podio: così supera Giovanna Trillini e diventa la donna azzurra con più medaglie nella storia olimpica di tutti gli sport con 6 ori, un argento e due bronzi. Nove in tutto. Il fioretto a squadre ci ha sempre portato grandi successi olimpici: la leggenda azzurra è iniziata vent’anni fa con l’oro vinto a Barcellona 1992 (Bianchedi, Vaccaroni, Bortolozzi, Trillini e Zalaffi). Poi ancora titolo olimpico ad Atlanta 1996 e il bronzo a Pechino (ad Atene 2004 la gara era fuori dal programma olimpico). Ed ecco il trionfo di stasera, entusiasta Gianni Petrucci (“è uno spot per il nostro Paese”). Tutte le medaglie vinte sinora dall’Italia a Londra sono state ottenute da atleti che fanno parte dei Gruppi Sportivi Militari. Ora tocca anche agli altri. Continua la caccia: il sogno è arrivare a quota 32 medaglie. Chissà.