valentino rossi
ASSEN (Olanda), 29 giugno 2013
Valentino torna a vincere dopo più di due anni e mezzo di digiuno: precede Marquez e Crutchlow, e aiuta pure il compagno Jorge, fenomenale, che conquista 11 punti a meno di 2 giorni dall’operazione per la frattura della clavicola e ne perde solo 2 da Pedrosa (4°) nel mondiale
- Così ad Assen: Rossi , 1°, poi Marquez, 2°, e Crutchlow 3°. Ap
Assen nel segno del dottore. Quello con la “D” maiuscola, Valentino Rossi, che in modo magistrale finalmente torna a vincere dopo due anni e mezzo di battute a vuoto, delusioni, patemi e insicurezze arrivate a minare anche le sue certezze di fuoriclasse; e quello con la “d” minuscola, il dottore che dà il placet a Jorge Lorenzo, dopo le visite mediche, per consentirgli di disputare un GP memorabile, a meno di 36 ore dalla fine dell’operazione per la frattura scomposta della clavicola sinistra fratturata nelle libere del giovedì mattina, concluso con un inimmaginabile 5° posto. Gli applausi per l’impresa di Lorenzo non bastano. Eccellente anche il gioco di squadra Yamaha, che nel giorno della “convalescenza” di Jorge trova in Valentino il compagno giusto per limitare i danni. A completare il podio, Marquez, secondo, e Crutchlow, terzo, con Pedrosa 4°, che in classifica guadagna solo 2 punti su Lorenzo (che va a -9), ma ne perde 7 da Marquez (è a -23) ed esce complessivamente massacrato nel duello psicologico con Jorge.
vale, fine del digiuno — Erano più di due anni e mezzo che Rossi non assaporava il piacere del gradino più alto del podio: 44 gare all’asciutto dal lontano 10 ottobre 2010, in occasione del suo ultimo urrà, in Malesia. Responsabilizzato dal dover “reggere la squadra Yamaha dopo l’incidente di Lorenzo” e confortato dal miglior tempo del warm up che gli ha fatto pronunciare un “mi sento competitivo” di lontana memoria, Rossi non ha fallito: trovato il giusto assetto della sua M1 – grazie al test di Aragon – e ritrovato l’antico feeling con l’anteriore, Vale è stato implacabile. Come ai vecchi tempi. Un successo che vale triplo: per sé, per la Yamaha e, anche, per il Mondiale di Jorge.
- Lorenzo indica 5: come il uo straordinario piazzamento
lorenzo eroe — Il secondo vincitore di giornata è senza dubbio Jorge Lorenzo, 5° dopo un’impresa: caduto nelle libere del giovedì mattina, operato nella notte successiva a Barcellona – raggiunta con un volo privato -, tornato ad Assen il venerdì pomeriggio e risalito in sella per il warm up del sabato mattina a sole 30 ore dalla fine dell’intervento. Dopo l’ok dei medici per la sessione del mattino, è arrivato anche quello per la gara, iniziata alle 15, a meno di un giorno e mezzo di distanza dall’uscita della sala operatoria: che sia stata sinonimo di follia o coraggio, eroismo o incoscienza, quella di Lorenzo è stata una scelta da rispettare e ammirare. Frutto di una forza mentale senza pari e dell’irrefrenabile voglia di lottare del maiorchino. La corona iridata è sua, e non la mollerà tanto facilmente.
la gara — Al via, Crutchlow non brilla nello scatto dalla pole, mentre dal 5° posto in griglia vola in testa Pedrosa, seguito da Marquez e Rossi, che ci mette poco a superare il tedesco Bradl. Chi stupisce è Lorenzo: 12° al via, 9° dopo poche curve, 6° al primo passaggio e poi 5° e addirittura 4° al quarto passaggio. Con una clavicola avvitata circa 36 ore prima. Mostruoso! Pedrosa prova l’allungo, ma la Yamaha di Vale non gli dà scampo: il Dottore passa, va a dettare l’andatura, ma non prende il largo, braccato dalle due Honda Hrc. Nell’ultimo terzo di gara Lorenzo, piegato da un comprensibile calo fisico, lascia il 4° posto a Crutchlow, mentre Marquez e Pedrosa danno vita all’ennesimo duello ravvicinato che si aggiudica il 20enne puledrino, pure menomato da una duplice frattura – mignolo e alluce – nella caduta del venerdì. Il tempo di registrare il sorpasso di Crutchlow a Pedrosa per il terzo podio dell’inglese delle ultime quattro gare, e poi è solo la meritata passerella di Rossi che vince a mani basse con la perentorietà dei giorni belli. Ottava vittoria ad Assen per lui, e la numero 106 in carriera. Una delle più significative. Bentornato Dottore.
Massimo Brizzi