Sei aprile 2009, ore 3.32 della notte. Ventitre secondi appena e l’Aquila non sarà mai più quella di prima. Tanto dura la scossa distruttiva, sulla cui reale magnitudo ancora si dibatte. Sugli effetti pure: 309 persone morte e una città lacerata nel profondo. Che cinque anni dopo non ha ancora il suo cuore pulsante: un centro storico bellissimo e martoriato.