Nell’ultima giornata del Sei Nazioni gli azzurri di Brunel vincono 13-6 e conquistano la prima vittoria nel torneo lasciando l’ultimo posto ai britannici
di MASSIMO CALANDRI

ROMA – “Mamma oggi mangio con la forchetta. Oggi niente cucchiaio”, recitava uno striscione dei settantamila dell’Olimpico. Il rugby italiano è stato di parola, ma che sofferenza. Gli azzurri hanno giustamente battuto la Scozia (13-6) al termine di un match disperato, vinto con il cuore e con le unghie, con una squadra a pezzi per gli infortuni ma indomita e determinata come forse mai in tutta la sua storia. Hanno vinto perché si sono dimostrati più forti di un avversario che era stanco e smarrito ma non ha mollato mai. Hanno vinto perché questa vittoria era più importante di tutto. E’ la vittoria del dolore di Castrogiovanni, man of the match e commovente per spirito di sacrificio a cinque settimane dalla frattura ad una costola. Del coraggio di Ongaro, che solo due giorni fa era già dietro i fornelli del suo ristorante ma ha accettato di tornare al rugby internazionale per solidarietà con i vecchi compagni. Dei muscoli di Giovambattista Venditti, il gigante marsicano autore dell’unica meta di tutto l’incontro. Hanno vinto perché – come ha detto il capitano Sergio Parisse, “oggi non potevamo fare altro”. La tredicesima edizione del Sei Nazioni, dominata dal Galles (la vittoria sulla Francia per 16-9 è valsa il Grande Slam) è finita, e il maledetto “cucchiaio di legno” degli ultimi in classifica va alla Scozia.
Azzurri abrasivi –L’Italia partiva ruvida in difesa e abrasiva con gli avanti, rosicchiando la terra scozzese ed aprendo meritatamente il punteggio con una punizione di Mirco Bergamasco dopo dieci minuti. In partenza gli azzurri preferivano giocare l’ovale alla mano, nonostante gli altri avessero il sole di Roma in faccia. In campo era una battaglia su ogni zolla, ed inevitabilmente si moltiplicavano errori e interruzioni nel gioco. Ma il pubblico dell’Olimpico mostrava d’apprezzare ed intonava ‘O surdato innammurato.
Barbieri, un orso – Barbieri entrava in percussione come un orso in un gregge di pecore, catapultando gli azzurri a dieci metri dall’ultima trincea highlander. Burton tentava uno spettacolare drop ma veniva pericolosamente stoppato, i nostri recuperavano l’ovale e però un cattivo controllo di Canale ci toglieva il gusto della meta. Di nuovo ad un passo dall’ultima riga avversaria, l’Italrugby pasticciava. E dopo mezz’ora in campo avverso ed un possesso di palla infinito, eravamo avanti solo di tre punti.
Gli errori di Bergamirco – La sterlità azzurra veniva punita nel finale del primo tempo da un calcio di punizione di Laidlow, che centrava i pali quasi da metà campo. Subito dopo De Luca veinva espulso per dieci minuti, ma Bergamirco falliva per la seconda volta la possibilità di incrementare il punteggio. Andavamo negli spogliatoi su di un assurdo pareggio, dopo aver dominato in lungo ed in largo, sprecando preziose energie.
Il gigante marsicano – “Due brutte squadre in una giornata-no”, sintetizzava in tribuna un acido ma sincero Ian Morrison, firma dello Scotsman. Nella ripresa però gli azzurri partivano con il piede sull’acceleratore (e un uomo in più) e dopo una lunga serie di attacchi da un lato all’altro Burton prima lanciava in mèta Venditti, il gigante marsicano, poi ingrassava il punteggio con la trasformazione.
La mischia azzurra è stanca – Jim Hamilton si beccava un altro cartellino giallo e meno male, perché la nostra mischia cominciava a sembrare stanca. Usciva Ongaro, richiamato l’altro giorno a sostituire l’infortunato Ghiraldini mentre era ai fornelli del suo ristorante in provincia di Parma: un’ora in maglia azzurra per dare tutto quello che aveva dentro e chiudere per sempre con la Nazionale. Nonostante il vantaggio numerico Laidlaw riduce il punteggio dalla piazzola. E Zanni prende un cartellino giallo, aumentando l’inquietudine mentre prima s’infortuna Canale e poi Botes, appena entrato.
Favaro, che placcaggio – Era un finale di sofferenza, con gli azzurri fisicamente a pezzi – Castrogiovanni è uscito dal campo trascinandosi – e Andy Robison, l’allenatore scozzese, che urlava ai suoi: “Move it!”, muovetevi, senza per fortuna essere ascoltato. I nostri avversari avevano chiaramente la possibilità di ribaltare il risultato, ma non ne approfittavano. Senza più giocatori di ruolo a disposizione, Brunel schierava Favaro – una terza linea – a secondo centro. Un po’ come mettere Buffon centravanti. E proprio Favaro con un drammatico placcaggio in mezzo al campo ci permetteva di riportarci nella metà campo scozzese.
La resa di Robinson – Gli azzurri giocavano intorno alla mischia, provavano a gestire l’ovale fino a quando dal cilindro Burton estraeva un drop impossibile, meraviglioso, che ci portava avanti di sette punti a tre minuti dal termine. Gli scozzesi si lanciavano disperati in avanti ma la difesa reggeva e Rolland fischiava un calcio di punizione a nostro favore. Mancava un minuto e mezzo alla fine. Robinson tirava un pugno terrificante alla postazione e lasciava la tribuna. Era il segnale di resa della Scozia. Che torna ad Edimburgo con l’Orrendo Utensile. E speriamo se lo tenga ancora per qualche anno.
Italia-Scozia 13-6 (3-3)
Marcatori: 10′ pt c. p. Bergamasco, 35′ c. p. Laidlaw; 3′ st meta Venditti tr. Burton, 10′ st c. p. Laidlaw, 37′ drop Burton
Italia: Andrea Masi – Giovanbattista Venditti, Tommaso Benvenuti, Gonzalo Canale (28′ st Giulio Toniolatti), Mirco Bergamasco – Kris Burton, Edoardo Gori (26′ st Tobias Botes, 30′ st Simone Favaro) – Sergio Parisse (c), Robert Barbieri (16′ Manoa Vosawai), Alessandro Zanni – Marco Bortolami, Quintin Geldenhuys (35′ st Joshua Furno) – Martin Castrogiovanni (26′ st Lo Cicero), Fabio Ongaro (16′ st Tommaso D’Apice), Andrea Lo Cicero (11′ st Lorenzo Cittadini).
Scozia: Stuart Hogg – Max Evans, Nick de Luca, Graeme Morrison, Sean Lamont – Greig Laidlaw (29′ st Ruaridh Jackson), Mike Blair – David Denton, Ross Rennie, John Barclay (29′ st Richie Vernon) – Jim Hamilton, Richie Gray (14′ st Alastair Kellock) – Geoff Cross (9′ st Euan Murray), Ross Ford (c), John Walsh. A disposizione: Scott Lawson, Chris Cusiter, Jack Cuthbert.
Arbitro: Alain Rolland (Irl)
Note: 38′ pt cartellino giallo De Luca, 15′ st Jim Hamilton, 25′ st Zanni