di Fabio Chiusi
«Riaprono il Parlamento padano per cercare di riprendersi la base, ma gli elettori non sono mica scemi. E sanno benissimo che in questi anni il Carroccio non ha ottenuto niente, se non poltrone per i suoi dirigenti». Parla l’ex ministro Giancarlo Pagliarini
(17 novembre 2011)

Ci sono due possibilità. La prima è che i vertici della Lega si siano accorti che stanno perdendo un sacco di voti. Nelle valli bergamasche, per esempio, è nata l’Unione Padana che sembra stia tesserando tutti gli ex leghisti della zona. L’altra possibilità è che abbiano capito che avevo ragione: metterci insieme a Berlusconi è stata una cosa contro natura e non è servita proprio a niente. Ma non credo sia così.
Ma a che serve un Parlamento padano?
Se il Parlamento del Nord servisse a fare un governo ombra non sarebbe male: almeno si saprebbe che cosa vuol fare la Lega. Perché in questi cinque anni non si è mica saputo. E gli elettori leghisti si sono resi conto che la Lega li ha fragorosamente presi per i fondelli.
E il federalismo?
Sbaglia Bossi quando dice «abbiamo realizzato il federalismo». Non c’è nemmeno una virgola di federalismo nella legge di cui si vanta Bossi, c’è soltanto nel nome. Anzi, c’è il contrario del federalismo. Nella legge delega c’è scritto che lo Stato centrale premia gli enti locali che si comportano bene e ‘tira le orecchie’ a quelli che non si comportano bene. Questo è l’opposto del federalismo. In un sistema federale lo Stato centrale non premia e non ‘tira le orecchie’ a nessuno. Lo stesso con i costi standard. La base della Lega invece vorrebbe una vera riforma federale. E si sente presa in giro.
Quindi siamo alla rottura definitiva con Berlusconi?
Temo di no. All’inizio la Lega era un movimento, poi quando è diventata un partito politico non ha avuto più sogni, ma solo l’obiettivo di sopravvivere e gestire il potere. Avere i voti e gestire il potere: questa è la ragione della svolta leghista.
Ha fatto male la Lega a non appoggiare il governo Monti?
E’ stata un’operazione politica sbagliatissima. Caso mai avrebbe dovuto suggerirgli cosa fare, ma questo attaccarsi al voto… Se hai una procedura concorsuale per bancarotta non stai mica a sentire l’assemblea degli azionisti, no? E noi siamo in bancarotta. Fraudolenta, tra l’altro.
Tanto più che a gridare al «colpo di Stato» è un partito che al primo articolo dello Statuto reca l’indipendenza della Padania.
Queste sono cose irragionevoli, non ha senso. La Lega avrebbe dovuto dire: speriamo che il governo Monti faccia qualcosa di giusto. Peggio di Berlusconi non può fare sicuramente. Vediamo cosa fa: se le sbaglia tutte fa come Berlusconi. Se fa qualcosa di giusto, meglio.
Ma una parte della Lega vorrebbe il governo Monti. Gentilini, per esempio.
Ripeto, la logica è che non è possibile fare peggio di Berlusconi. E’ riuscito addirittura a fare peggio di Prodi. Quindi un elettore leghista tipico dice: siccome peggio di così non possono fare, vediamo cosa combina questo Monti.
Invece la Lega va all’opposizione. Per fare altre promesse?
Non è neanche un problema di promesse, ma di fatti da toccare con mano. Questi sono andati avanti per anni dicendo ‘va tutto bene’, quando io già nella relazione di minoranza della Finanziaria del 1997, quando la Lega era la Lega, scrivevo: se andiamo avanti di questo passo lo Stato non sarà in grado di pagare gli interessi passivi e le pensioni. Quando hai Tremonti e Berlusconi che dicono che va tutto bene, si vede da dove vengono: dalla Luna. D’altro canto Prodi, sulla spinta di Rifondazione, aveva accorciato i tempi per andare in pensione. Quelli della Lega che conosco, e sono tanti, dicono che peggio di così non può andare. E che magari Monti farà qualcosa di meglio.
Sottozero. Infatti stanno perdendo consensi, perché hanno puntato tutto sul federalismo – e questo è giusto – però poi non lo hanno realizzato. La Lega avrebbe dovuto lasciare il governo già quando, più di due anni fa, Berlusconi ha tradito le promesse fatte in campagna elettorale. E cioè far andare, per esempio, in Gazzetta Ufficiale il testo sull’attuazione dell’articolo 119 approvato dalla Regione Lombardia, e che la Lega aveva depositato alla Camera e in Senato. Quel testo prevedeva che l’80% dell’Iva restasse sul territorio, che la solidarietà si facesse sulla base del potere d’acquisto, perché mille euro di Crotone hanno un potere d’acquisto maggiore di mille euro di Varese. Quel testo non era il federalismo, ma era mille volte meglio di quello che poi è stato approvato.E invece?
Berlusconi ha preso i voti su quel progetto, poi lo stesso Calderoli ha detto che non si doveva fare il federalismo per la Lombardia ma per tutta Italia, e che quindi quel testo andava dimenticato. Ma come poteva la Lega lasciare il governo, del resto, se è stato lo stesso Calderoli a prendere posizioni di questo tipo? E’ stata assurda la partecipazione della Lega a questo governo. Ha buttato via un sacco di anni per non ottenere niente. E gli elettori della Lega si rendono conto che non abbiamo ottenuto niente.
Ma se non ce l’ha fatta con i voti di Berlusconi con quali riuscirà a trasformare in maniera così profonda l’architettura dello Stato?
Devi seminare. Se ce la fai bene, se non ce la fai vuol dire che il progetto è irrealizzabile. Ma cambiare un obiettivo che aveva conquistato tutti noi, diventare un partito come gli altri per fare le nomine nelle banche o che so io, non ha senso.
Ha ricordato sul suo sito che la Lega ha incassato 1.408 euro ogni 100 euro spesi grazie ai rimborsi elettorali nel 2008. Quanto credibile è un ritorno a dipingersi come la Lega delle origini ora che è parte della Casta?
Autodeterminazione, libertà. In Svizzera vuol dire semplicemente che ogni singolo Cantone è come se fosse uno Stato, perfino nel penale. Però in Svizzera ogni cento metri con questa logica hai una bandiera rossocrociata. Quindi non è vero che il federalismo distrugge l’unità nazionale, anzi la rafforza.
Quindi è controproducente per la stessa Lega dire «l’Italia crollerà», «I-taglia»…
Queste sono scemate. Gli svizzeri dei diversi Cantoni si rispettano, ma nessuno sfrutta gli altri.
Che futuro vede per la Lega?
Quello è un altro discorso. Perché purtroppo Pagliarini o non vota, o vota Lega. Per chi dovrebbe votare? Sono uno peggio dell’altro, quindi un elettore leghista vota Lega. La Lega è una tragedia, ma gli altri sono acora peggio. Perché la base della Lega fa ragionamenti seri, la sento.
Sta dicendo che la base ragiona meglio della sua dirigenza?
Assolutamente sì. Ed è evidente che l’apertura del Parlamento padano è un segnale che la dirigenza si rende conto che la base non la capisce più. Purtroppo Bossi è malato, stanco. Ascolta chi gli sta vicino, ma chi gli sta vicino è la moglie, e Rosi Mauro, che mi sembra la chiamino ‘la badante’. Ma se anche loro andassero in qualche università svizzera, pubblica o privata, a lezioni di federalismo non sarebbe male.
Per imparare cosa?
Che il federalismo è cultura, tradizione. Un modo di intendere l’economia, la vita che dice: noi vogliamo organizzarci per vivere nel modo migliore tra di noi, insieme, la nostra diversità. Questo fa partire la cultura del rispetto per chi non la pensa come te. Il modello è la Svizzera. La Lega purtroppo non ci arriva più, a queste robe qui. Confonde il federalismo con tre o quattro euro in più o in meno. Invece il federalismo è una cosa seria. Dire «non vogliamo mantenere i terroni» significa non aver capito niente.
Serve una successione a Bossi, nel 2013?
E’ anziano e malato, chi glielo fa fare a ricandidarsi. A Varese, quando c’è stata la contestazione per la nomina del segretario provinciale, il Bossi di una volta li avrebbe fatti star zitti tutti. Invece si vedeva che era stanco. Secondo me lui sarà presidente onorario per tutti i secoli dei secoli della Lega, però è meglio si metta lì qualcuno, nel 2013, che quantomeno abbia la forza per ragionare e discutere.