Spunta un documento ufficiale Ue che reputa insufficienti le misure per la crescita promesse dal governo Berlusconi. Intervento senza precedenti del commissario agli affari economici dopo il vertice Ecofin e il voto che ha sancito l’inesistenza di una maggioranza alla Camera: “Situazione drammatica, la politica deve uscire dallo stallo”. Confermato il commissariamento del nostro Paese sul fronte delle “riforme strutturali”
Ma per ripristinare la fiducia, l’Italia deve uscire da questa fase di incertezza politica. “E’ essenziale che il sistema democratico italiano lavori in base alle proprie regole e ne esca con una stabilità politica rafforzata”, ha aggiunto Olli Rehn. Che ha fatto un riferimento preciso allo scenario di cui si discute in questi giorni quando ha voluto far notare che “non nuoce un consenso diffuso quando si devono affrontare sfide sociali ed economiche”.
Il Commissario Ue ha confermato che la missione in Italia sarà “solo il primo passo della sorveglianza che la Ue effettuerà sul Paese, che proseguirà con un monitoraggio regolare sul cammino delle riforme”. La missione “è essenzialmente collegata alla preparazione di alcuni misure fiscali e alle riforme strutturali che sono necessarie per rispettare gli impegni di bilancio per assicurare la stabilità”. E tutto questo, ha sottolineato Rehn, sarà “utile per il futuro, indipendentemente da qualsiasi governo”.
Olli Rehnn ha usato un’altra immagine forte per descrivere la situazione politica del nostro Paese: “è sempre in movimento” come “un bersaglio mobile”, fatto che rende “imprevedibili” gli sviluppi.
Sempre repubblica.it rende nota una lettera inviata dallo stesso Rehn al ministro dell’Economia Giulio Tremonti il 4 novembre. Nella missiva (qui il documento originale, in inglese), il commissario europeo chiede ulteriori dettagli sulla lettera inviata da Berlusconi all’Unione europea il 26 ottobre, che illustrava le misure che il governo intendeva adottare per uscire dalla crisi e favorire lo sviluppo economico. “Abbiamo bisogno di ulteriori dettagli sulle misure programmate”, scrive Rehn, “inclusa la specificazione di un piano concreto per la loro forma, adozione e implementazione”. I chiarimenti sono richiesti “entro l’11 novembre”. L’unione europea “sarebbe anche grata” di sapere qualcosa in più anche “sulle nuove misure adottate il due novembre in forma di emendamento (il cosiddetto “maxiemendamento”) alla bozza della Legge di stabilità”.